Un delitto senza risposte: ventidue anni fa l’omicidio dell’agente Condello
A distanza di 22 anni dall'omicidio dell'agente originario di Palma non si conoscono esecutori e mandanti
Era il 17 novembre 1998 quando l’agente scelto della Polizia Penitenziaria Antonio Condello, 32enne originario di Palma di Montechiaro, fu ucciso in una stradina di campagna con otto colpi di pistola calibro nove mentre era a bordo della sua Fiat 500. Un omicidio ancora oggi irrisolto. All’epoca le piste seguite furono diverse: quella della rappresaglia mafiosa, per punire un agente che aveva fatto parte del Gom e che era dunque a stretto contatto con i padrini al 41bis; o una esecuzione maturata in altri contesti, con il killer che avrebbe attirato la vittima (che forse conosceva) in una trappola. L’unica certezza è che a distanza di ventidue anni l’omicidio, per molto caduti nel dimenticatoio, rimane un rebus. Gli autori del delitto non sono mai stati assicurati alla legge e, ad oggi, nessuno mai è stato indagato.
La storia
Antonino Condello aveva 32 anni ed era un agente scelto della Polizia Penitenziaria ed abitava con i suoi genitori nella sua casa di villaggio Giordano a Palma di Montechiaro. E lì, la sera del 17 Novembre 1998, venne ammazzato con nove colpi di pistola in una stradina buia nelle campagne. Antonino da tre anni era in servizio presso il carcere di contrada Petrusa dove erano rinchiusi alcuni esponenti delle cosche mafiose locali ed aveva fatto parte del GOM il gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria. Fino a pochi giorni prima aveva svolto particolari compiti di sorveglianza nei confronti di detenuti sottoposti al 41 bis. Erano quelli gli anni della reazione dei mafiosi contro il 41bis che aveva visto la Polizia Penitenziaria pagare il prezzo più alto con gli omicidi degli agenti Giuseppe Montalto e Luigi Bodenza. Ad oggi nessuno è stato mai indagato per l’omicidio del giovane agente i cui assassini sono tuttora impuniti.