Naro

Truffa del finto Carabiniere a Naro. I Carabinieri e il Sindaco mettono in guardia la cittadinanza

I consigli: non fidatevi di telefonate sospette, non fornite dati personali o bancari, non consegnate soldi o oggetti di valore e chiamate immediatamente il 112 numero unico per le emergenze.

Pubblicato 10 ore fa

“I Carabinieri della Stazione di Naro ci hanno avvisato che anche nel nostro territorio stanno tentando di mettere in atto la truffa telefonica. Stamattina sono state già ricevute due segnalazioni : persone sconosciute hanno chiamato fingendosi carabinieri o avvocati, cercando di raggirare i cittadini con varie scuse, chiedendo soldi o gioielli” così in un post sulla sua pagina facebook il Sindaco di Naro Milco Dalacchi. Nei mesi scorsi, truffatori che hanno agito con la stessa tecnica erano stati segnalati a Racalmuto, Canicattì e Caltabellotta.

Ricorderemo l’operazione “2 ottobre”, (in omaggio alla Festa dei nonni, tra le principali vittime dei raggiri) dei Carabinieri del Comando Provinciale di Genova che ha smantellato un’organizzazione criminale, con base operativa e logistica nella città di Napoli, dedita alla commissione di truffe con la tecnica del finto maresciallo. Ben 29 le misure cautelari emesse dal Tribunale del capoluogo ligure nei confronti dei capi dell’organizzazione e dei materiali esecutori, che agivano su tutto il territorio nazionale. In 21 sono finiti in carcere, 5 in detenzione domiciliare e per altri 3 è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia. Oltre 150 i militari messi in campo, oltre che da Genova, anche dai comandi di Napoli, Caserta e Torino. Le indagini del nucleo investigativo del capoluogo ligure, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno permesso di individuare l’organizzazione della banda: al vertice c’era una coppia, con precedenti di polizia anche specifici, che coordinava “batterie” operative diverse su tutto il territorio nazionale: i complici si incontravano e si spalleggiavano a vicenda.

Sono stati contestate agli indagati complessivamente 54 episodi di truffe pluriaggravate (45 consumate, 9 tentate) sull’intero territorio nazionale nel periodo aprile 2022 – marzo 2024, per un conseguito profitto illecito complessivo superiore a 700 mila euro. Sono stati 13 i raggiri sventati, 90 mila euro il profitto illecito recuperato (denaro e monili in oro).

Il modus operandi segue sempre lo stesso schema: le vittime vengono contattate telefonicamente da finti marescialli dei carabinieri o avvocati che riferiscono che un prossimo congiunto dell’anziano (generalmente figlio o nipote) ha provocato un incidente stradale in cui è rimasta gravemente ferita la controparte. Per aumentare la pressione psicologica, i truffatori riferiscono alla vittima che, per evitare l’arresto del parente, è necessario pagare immediatamente una cauzione per risarcire il ferito. A quel punto il truffatore spinge la vittima a mettere a disposizione il denaro e i gioielli presenti in casa e comunica al truffato che entro un breve lasso di tempo una persona (finto carabiniere o assistente dell’avvocato) la raggiungerà a casa per ritirare il denaro o i preziosi. Il telefonista, fino a quando il “corriere” non ha ritirato il denaro, continua a intrattenere al telefono la vittima, rimarcando la gravità dei fatti e il poco tempo disponibile per risolvere la situazione.
La coppia organizzava nei dettagli le modalità per la realizzazione delle truffe, predisponendo le diverse fasi (logistica, di supporto ed esecutiva): installazione in alcune abitazioni ed in B&b di veri e propri call center da cui effettuare le chiamate, reclutamento dei “telefonisti” e dei “trasfertisti”, mezzi con i quali raggiungere la zona da colpire e le abitazioni delle vittime, modalità di soggiorno. I due decidevano la zona da colpire e individuavano i B&b dove far soggiornare i “trasfertisti”, che partivano da Napoli già nel pomeriggio della domenica per poi rimanere fuori città generalmente fino al sabato. I carabinieri hanno verificato che, per gli spostamenti, oltre a treni e taxi, i truffatori hanno spesso utilizzato autovetture prese a noleggio da agenzie compiacenti dislocate nel Napoletano. Una logistica curata nei minimi dettagli, che però non è bastata per farla franca.

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