Il Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha assolto tutti gli imputati rimasti coinvolti nel processo riguardante le cosiddette spese pazze e la gestione dell’Area di sviluppo industriale di Agrigento dal 2007 al 2011 con l’unica eccezione del rinvio a giudizio del dirigente Asi Rosario Gibilaro, 58 anni di Agrigento.
La decisione è stata adottata ieri, poco dopo le 16, con contestuale lettura del dispositivo.
Questo il dettaglio: assoluzione “perché il fatto non sussiste” per l’ex presidente del Consorzio, Stefano Catuara, (il Pm Andrea Maggioni aveva chiesto 3 anni e 4 mesi) e l’ing. Salvatore Callari, (richiesta: un anno di reclusione). Assolti anche Maurizio Bonomo, 41 anni; Eugenio Esposto, 63 anni, Filippo Siracusa, 43 anni, ex componenti del consiglio direttivo (per tutti richiesta pari ad un anno e quattro mesi) Salvatore Gangi, 66 anni (non luogo a procedere) e Giuseppe Sorce per il quale lo stesso pm aveva chiesto il proscioglimento per l’assenza di dolo intenzionale. Gibilaro, come detto, va a processo per due ipotesi di abuso di ufficio e una di peculato.
Si procederà a parte per Francesca Marcenò, 54 anni, Girolamo Cutrone, 52 anni e Antonino Casesa, 55 anni.
La vicenda, fa riferimento alle spese di rappresentanza, promozioni e aumenti di stipendio e per aver promosso due bandi di gara senza copertura finanziaria per lavori pubblici come denunciato dall’ex presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero Nel processo si sono costituiti parte civile la Regione, Confindustria Agrigento e il consorzio Asi.