Era stato accusato del tentato omicidio della moglie, Pietro Amato, il lavoratore socialmente utile del comune di Sciacca e per questo ha subito una condanna a 6 anni. La stessa accusa ha chiesto l’assoluzione, invece, per maltrattamenti nei confronti della donna. Ora la difesa chiede la riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesioni puntando ad una riduzione della pena.
Il saccense era accusato di aver colpito la moglie con un taglierino nella zona sotto la mandibola, vicino la calpebra e sul cuoio capelluto. Subito dopo i fatti avvenuti nel dicembre del 2014 l’uomo si rifugiò nel cimitero di Sciacca dove svolgeva attività lavorativa. Proprio al cimitero Amato fu rintracciato dai polizioti che lo trovarono ferito.