“La stagione delle chiacchiere è finita.” Ha esordito così il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in vista questa mattina a Caltanissetta per la firma del patto per le infrastrutture tra Anas e Regione Sicilia dal valore complessivo di 470 milioni di euro.
Strade a pezzi, cantieri che partono, soldi sbloccati, Infrastrutture. E Referendum. E’ questo il filo conduttore che muove la due giorni siciliana del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il premier, dopo esser stato a Catania, Siracusa e Ragusa ieri, ha visitato questa mattina il cantiere della Strada Statale 640, l’arteria che collega Agrigento e Caltanissetta, accompagnato dal ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, e dal sottosegretario all’istruzione, Davide Faraone.
“Parliamo il linguaggio della chiarezza. – ha detto Renzi – puntando il dito contro una classe politica, quella siciliana, che si è macchiata di non poche responsabilità . Per molto tempo abbiamo sprecato troppe occasioni perché qualcuno ha pensato di far vincere la cultura dell’austerità e quindi ha dimezzato gli investimenti di opere pubbliche in Italia, da 40 miliardi del 2007 ai 20 miliardi del 2013. Un ragionamento suicida.”
Ma adesso, dopo nove anni di controversie, clausole saltate e capricci politici, la bella addormentata si è svegliata. “Se ci sono problemi nei lavori bisogna arrestati i ladri, non si deve fermare l’opera” ha detto Renzi.
Dello stesso avviso anche il presidente Anas, Gianni Vittorio Armani, presente al sopralluogo sulla Ss640. Il numero uno dell’Anas ha definito il cantiere nisseno come “il più grande investimento sulla viabilità ad oggi in Sicilia. Non una inaugurazione ma un opera simbolo per la Sicilia. La Regione ha bisogno di queste opportunità e di questa visibilità” ha concluso Armani.
Il mini-tour del premier a Caltanissetta si è concluso dopo un affollatissimo incontro con gli esponenti politici locali al “Teatro Michele Abbate”.