Nelle prime ore della mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di cinque persone.
Il provvedimento accoglie gli esiti di un’attività investigativa – anche di tipo tecnico – coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica e condotta dalla Squadra Mobile – Sezione reati contro il patrimonio “Squadra antirapine” a seguito della constatazione di un elevato numero di segnalazioni di rapine compiute nell’arco temporale giugno 2014 – marzo 2015, ai danni della società che effettua la distribuzione di tabacchi in ambito locale. Sono cinque le ordinanze di custodia cautelare eseguite a Catania dalla Polizia di Stato nei confronti dei presunti appartenenti a un gruppo che sarebbe responsabile di alcune rapine ai danni della società che distribuisce le sigarette nella provincia etnea.
Il provvedimento riguarda Concetto Aiello, 40 anni, già agli arresti domiciliari per un’altra causa; Massimo Arena, 33 anni, anche lui detenuto per altri motivi; Giovanni Gagliano, 26 anni; Salvatore Lo Re, 37 anni; Vincenzo Verga, 42 anni, agli arresti domiciliari per un’altra causa.
Devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti, ricettazione e detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Le rapine sarebbero state messo a segno tra il mese di giugno del 2014 e quello di marzo 2015.
Gagliano, dipendente della società di distribuzione tabacchi, secondo gli inquirenti avrebbe utilizzato le informazioni in suo possesso (percorsi dei furgoni, destinatari delle forniture, sistemi antifurto sui mezzi) per organizzare le rapine. All’organizzazione sono state contestate tre rapine commesse rispettivamente il 3 giugno 2014, il 10 febbraio e il 13 marzo 2015 e tre furti in abitazione commessi a Catania e in alcuni comuni della provincia il 23 febbraio, il 12 e 18 marzo 2015. Il valore delle sigarette portate via nel corso delle tre rapine ammonta a 180.000 euro. L’operazione è stata denominata “Smoke Free”.
L’analisi condotta sul fenomeno aveva fatto rilevare che nel solo territorio di Catania e provincia, a decorrere dalla seconda metà del 2013, lungo tutto l’anno solare 2014 e sino ai primi mesi del 2015, la citata ditta risultava avere subito, complessivamente, quattordici rapine con la sottrazione di quantitativi vari di tabacchi lavorati nazionali ed esteri, con conseguente ingente danno patrimoniale (ogni singolo scatolo, contiene sigarette per un controvalore di rivendita al pubblico di circa euro 2.200).
Le indagini tecniche non disgiunte da attività condotta sul territorio (appostamenti, pedinamenti, visione delle immagini dei fatti-reato) condotte dalla “Squadra antirapine” nell’arco temporale gennaio – luglio 2015 hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione criminale capeggiata da Giovanni Gagliano il quale, essendo stato dipendente della citata società di distribuzione tabacchi, utilizzava le conoscenze acquisite – relative ai percorsi dei furgoni, alle sedi dei destinatari delle forniture, ai sistemi di antifurto posti sui mezzi – per organizzare, dettagliatamente le rapine.
All’associazione sono state contestate tre rapine aggravate commesse rispettivamente il 3 giugno 2014, il 10 febbraio ed il 13 marzo 2015 e tre furti aggravati in abitazione commessi a Catania ed in alcuni comuni della provincia rispettivamente il 23 febbraio 12 e 18 marzo 2015.
Al Gagliano è stata, altresì, contestata la detenzione illegale di due pistole semiautomatiche.
Tra i destinatari del provvedimento figura anche Massimiliano Arena figlio del noto Giovanni Arena (cl. 1956) in atto detenuto, latitante dal 1993, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “Programma speciale di ricerca” catturato da questa Squadra Mobile il 26.10.2011.
A Massimiliano Arena è stato contestato il reato di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e quello di minaccia aggravata proprio ai danni dello stesso Giovanni Gagliano.
Il valore dei tabacchi rubati nelle tre rapine ammonta a 180.000,00 euro.
Un destinatario della misura restrittiva si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.