Ieri, mattina, nell’udienza preliminare di un processo che lo vede coinvolto, il collaboratore di giustizia, Luigi Putrone, 55 anni, di Porto Empedocle, si è autoaccusato dichiarando di avere avuto un ruolo negli omicidi di Giuseppe Lo Zito, Ignazio Filippazzo e Roperto Papia. Lo ha fatto davanti al Gup di Palermo Lorenzo Matassa in un procedimento che vede i familiari delle vittime costituiti parte civile.
L’omicidio Lo Zito avvenne ad Agrigento, nel 1987, quando Putrone era affiliato a Cosa Nostra e aveva come rivale la Stidda a cui pare appartenesse lo stesso Lo Zito. Putrone avrebbe fornito ai killer alcune informazioni per rintracciare lo stiddaro che fu poi assassinato.
L’omicidio Filippazzo avvenne nel 1992 a Porto Empedocle perchè aveva osato chiedere il pizzo ad imprenditori scavalcando di fatto la famiglia mafiosa che gestiva il racket. Qui Putrone avrebbe partecipato ad una riunione in cui i boss decisero l’eliminazione di Filippazzo.
L’omicidio Papia fu compiuto nel settembre del 1994. A sparare sarebbe stato lo stesso Putrone con la complicità di un altro mafioso.
Per gli stessi fatti di sangue sono stati già condannati altri imputati.