Pasquale Fanara, Favara
Gli stessi beni sequestrati erano già stati – nel 2008 – oggetto di un decreto ai fini della confisca poi revocato una volta provata la proporzionalità dei redditi conseguiti. Il tribunale di Palermo, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato Angelo Nicotra, ha disposto il dissequestro dei beni di Pasquale Fanara, 66 anni, di Favara. Si tratta di un appartamento, un magazzino e un’abitazione familiare con seminterrato. I beni, sequestrati lo scorso anno dalla Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, sono stati restituiti all’uomo. La vicenda scaturisce dalla richiesta della procura di Palermo di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale poi effettivamente eseguita nel maggio 2024.
Gli stessi beni – come dimostrato dall’avvocato Nicotra – erano già stati oggetto di una precedente confisca disposta dalla Corte di Assise di Appello di Palermo nel 2008. Provvedimento poi revocato una volta provata la proporzionalità dei redditi conseguiti. Una circostanza che costituisce ostacolo ad una nuova confisca per il principio di preclusione processuale. Pasquale Fanara, dopo aver scontato una condanna per mafia, era stato arrestato nel 2018 nella maxi operazione “Montagna” perchè ritenuto il nuovo capo della cosca di Favara. Un’accusa che non ha trovato riscontro in aula con il favarese che ha incassato l’assoluzione definitiva.