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L’inchiesta sulle estorsioni a Canicattì, un’intera famiglia si ribella e decide di denunciare

Un’intera famiglia che non piega la testa e che, sebbene minacciata e dopo aver subito anche l’incendio della saracinesca di un garage, decide di denunciare. L’inchiesta sulla estorsione con metodo mafioso, culminata questa mattina con l’arresto di tre persone a Canicattì, ha anche questo volto. Il coraggio e la dignità di persone umili che non si sono girate dall’altra parte. Persone semplici, due anziani coniugi con i rispettivi figli, che con la loro determinazione hanno dato un significativo contributo alle indagini della Squadra mobile di Agrigento. Addirittura arrivando a filmare i propri estorsori nel momento in cui gli stessi indirizzavano nei loro confronti pesanti minacce. https://www.grandangoloagrigento.it/apertura/chi-gli-toglie-il-pane-a-mio-nipote-gli-tolgo-la-vita-3-arresti-per-estorsione-a-canicatti

È il 24 marzo 2023. Antonio Maira si presenta a casa della famiglia in compagnia del nipote Antonio La Marca e del giovane Giovanni Turco. Le intenzioni sono abbastanza chiare: fare “pressione” per non consentire al nucleo familiare di affittare un magazzino all’interno del quale sarebbe dovuto sorgere una officina. I tre scendono dall’auto ed è Maira a parlare: “Allora.. chi ci toglie il pane a mio nipote.. giusto.. io gli tolgo la vita.. qual è il problema.. signora me lo dica a me.. mi conosce a me? Mi conosce?” La donna risponde: “Si, certo che la conosco.. Antonio Maira.. certo che lo conosco..”. La conversazione prosegue e si inserisce anche il fratello della signora: “Queso motivo per cui non glielo devo affittare qual è?”.. “Non gliene devi affittare perchè non c’è motivo.. Che minchia sei malandrino? le pompe.. saltiamo in aria.. la proprietà ci dobbiamo godere .. la proprietà..” E ancora: “Mi conosci a me? Qual è il tuo problema? Tuo figlio non ne deve affittare..”. L’uomo controbatte: “E perchè non ne devo affittare? Mi fai saltare in aria?”