L’inchiesta sui clan e sul traffico di droga, associazione a delinquere cade per 8 indagati
Si alleggerisce la posizione degli indagati, alcuni dei quali di primo piano, soprattutto in relazione al filone legato al narcotraffico
Cadono pesanti accuse per otto indagati dell’inchiesta che, fra dicembre e gennaio, ha fatto scattare 54 arresti fra i presunti componenti dei clan mafiosi di Villaseta e Porto Empedocle, nell’Agrigentino. I giudici del tribunale della liberta’, pur confermando la custodia in carcere, hanno alleggerito la posizione degli indagati, alcuni dei quali di primo piano, soprattutto in relazione al filone legato al narcotraffico che sarebbe stato allestito dal clan. Innanzitutto i giudici hanno escluso sul piano indiziario che il boss Fabrizio Messina, sia stato a capo di un’associazione dedita al traffico di droga.
L’ordinanza e’ stata confermata per l’associazione mafiosa, reato per il quale e’ stato gia’ condannato definitivamente. Anche Vincenzo Parla, 53 anni, era ritenuto il “capo promotore” del clan che gestiva il narcotraffico a Canicatti’: i giudici hanno annullato questo capo di accusa confermando la custodia per singole ipotesi di spaccio. L’associazione finalizzata allo spaccio cade pure per Carmelo Corbo, 46 anni, di Canicatti’ e Angelo Graci, 59 anni di Castrofilippo che restano in carcere per singole ipotesi di spaccio. Confermate le accuse di associazione mafiosa e di associazione finalizzata allo spaccio per il presunto capomafia di Villaseta Pietro Capraro: il riesame, accogliendo in parte l’istanza del suo legale, ha tuttavia escluso che il 39enne fosse il “capo promotore” del narcotraffico con un “effetto a cascata” su altri indagati. Su tutti il presunto braccio destro Gaetano Licata per il quale sono cadute ben 9 accuse di attentati incendiari, estorsione, rapina, acquisti e cessioni di partite di droga e, soprattutto, quella di avere gestito il narcotraffico che serviva per finanziare le cosche.
Si ridimensiona pure la posizione di Gabriele Minio, commerciante 36enne: il tribunale del riesame ha annullato le accuse di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e associazione a delinquere ai fini di spaccio. La custodia in carcere e’ stata confermata per singole ipotesi di detenzione o cessione di droga. Infine cade l’accusa di associazione ai fini di spaccio per Ignazio Carapezza, 32 anni, di Agrigento, che resta in carcere per singole ipotesi di spaccio.