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La sparatoria in concessionaria a Villaggio Mosè, il Riesame ribadisce: “Non è omicidio per errore”

La morte di Roberto Di Falco, il trentottenne deceduto in una sparatoria avvenuta lo scorso febbraio nel piazzale di una concessionaria nel quartiere di Villaggio Mosè, non è un omicidio per errore. Il tribunale del Riesame di Palermo, chiamato a pronunciarsi per la seconda volta sulla vicenda, ribadisce la linea iniziale e annulla nuovamente l’ordinanza nei confronti dei tre indagati. Si tratta di Angelo Di Falco, 39 anni, fratello della vittima; Domenico Avanzato, 36 anni, e Calogero Zarbo, 40 anni. I tre restano comunque in carcere poiché sussistono le ipotesi di reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma.

Il tribunale della Libertà, pur condividendo pienamente la ricostruzione storica degli avvenimenti, ritiene sostanzialmente inidonea la formulazione del capo di imputazione e, in particolare, la sussistenza della fattispecie di omicidio per errore. Una valutazione che riguarda più la forma che il merito. Lo scorso 27 febbraio quattro palmesi compiono quella che gli inquirenti ritengono una spedizione punitiva nei confronti di Lillo Zambuto, titolare della concessionaria “AutoXPassione” al Villaggio Mosè. Alla base della “punizione” impartita al rivenditore di auto, aggredito nel piazzale della concessionaria, il pagamento di un’auto con un assegno risultato poi scoperto. Durante quei concitati momenti, ripresi in gran parte dalle telecamere, viene estratta una pistola da cui parte un colpo che ferisce mortalmente proprio Roberto Di Falco.

Per la Procura di Agrigento a premere il grilletto è stata la stessa vittima dopo che Zambuto, come dichiarato dallo stesso, era riuscito con una mossa imparata durante il servizio militare a girare la canna dell’arma verso il suo aggressore. Per i giudici del Riesame, dunque, il reato che si configura non è “omicidio per errore” contestato ai tre indagati ma omicidio, sgravato dalla legittima difesa, commesso dal commerciante aggredito. Lo scorso mese il pm Gaspare Bentivegna ha notificato l’avviso di conclusione indagini ribadendo la linea dell’omicidio per errore. Adesso il collegio difensivo, composto dagli avvocati Giovanni Castronovo, Santo Lucia, Antonino Ragusa, Antonio Impellizzeri e Giuseppe Barba, valuta l’opportunità di sottoporre i propri assistiti ad interrogatorio di garanzia al fine di consentire loro di chiarire la complessa vicenda processuale. Il titolare della concessionaria ha nominato l’avvocato Salvatore Cusumano.