Come anticipato ieri da Grandangolo, numerosi uomini politici sono stati sentiti come persone informate sui fatti, oggi, dal Procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia e dal Pm Gery Ferrara nell’ambito dell’indagine della Dda sulle assunzioni alla Girgenti Acque, la società che gestisce l’erogazione idrica in 38 comuni. Interrogati il sindaco di Agrigento Calogero Firetto, il fratello dell’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, Silvio, sindaco di Raffadali, l’ex sindaco della città dei templi Marco Zambuto, Giuseppe Scalia, ex deputato del Pdl, Maria Iacono, ex sindaco di Caltabellotta, Stefano Cusumano, ex senatore dell’Udr, e Rosario Manganella, sindaco di Favara.
L’inchiesta, che ipotizza tra l’altro il voto di scambio politico mafioso, nasce da segnalazioni su assunzioni alla Girgenti Acque di decine di familiari e persone vicine a politici locali. Presidente della società è l’imprenditore agrigentino Marco Campione.
La Dda sta tentando di accertare se Cosa nostra abbia messo le mani sul settore milionario dell’erogazione idrica e se i politici locali abbiano barattato l’affidamento della gestione del servizio idrico con una serie di assunzioni. Nei mesi scorsi la procura di Agrigento aveva inoltre avviato un’inchiesta su una maxi-truffa sui contatori dell’acqua che sarebbero stati destinati ai comuni della provincia. I contatori, provenienti dalla Cina – ne sono stati sequestrati centinaia al porto di Palermo – sarebbero taroccati.
Sulla vicenda nessun commento da parte di Girgenti acque che, qualche tempo fa, aveva dichiarato massima fiducia negli organi inquirenti.