Il questore di Catania Marcello Cardona, su segnalazione del comandante provinciale Carabinieri di Catania, ha emesso, su conforme orientamento del Prefetto, il divieto, di partecipare allo svolgimento delle manifestazioni religiose di due Comitati organizzativi delle festività patronali in onore di Santa Barbara dal 03.12.2015 al 05.12.2015 nonché quelle che eventualmente si terranno nel corso della cosiddetta “ottava” nel comune di Paternò.
In particolare, nel corso della festività religiosa in onore di Santa Barbara che include il giro per le vie del paese dei cerei votivi cosiddette ”varette” che rappresentano le varie categorie di lavoratori e professionisti, i Carabinieri in servizio, hanno constatato che i portatori di due “varette” in data 02.12.2015 dalle ore 12.55 alle ore 13.20 si sono fermati dinanzi l’abitazione della famiglia di un noto pluripregiudicato, esponente locale del clan di area “Santapaoliana”, attualmente detenuto per associazione a delinquere di stampo mafioso. Gli stessi portatori hanno eseguito a turno il classico “dondolamento” delle “varette” effettuando movimenti simulatori di un inchino riverenziale dinanzi al figlio del detenuto dal quale si congedavano con il rituale bacio finale. Nel mentre la bdna musicale intonava le note de “Il padrino”.
Alla luce di ciò il Questore, ritenendo che tale episodio indichi una chiara manifestazione della forza intimidatrice, tipica del potere mafioso, dando luogo ad una condotta pregiudizievole per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’ambito della festività in corso, ha emanato in via d’urgenza, il provvedimento di divieto della manifestazione de qua nonché della manifestazione la c.d. ottava nei confronti dei due Comitati organizzativi autori del gesto.
“Appoggiamo e condividiamo pienamente la decisione della Questura di Catania e ci sentiamo confortati dalla pronta reazione delle Forze dell’Ordine davanti a questi gravi fatti. Approfittare della festa in onore dalla nostra Santa Patrona per veicolare messaggi contro la legalità, e di compiacenza verso la cultura mafiosa, costituisce un atto intollerabile per la comunità paternese”. E’ quanto si legge in una nota del sindaco di Paternò, Mauro Mangano, del presidente del Consiglio Comunale, Laura Bottino, della Giunta e del Consiglio Comunale, in merito all’episodio dell'”inchino”. “Questo episodio non rappresenta, nel modo più assoluto, lo spirito delle celebrazioni legate al culto barbarino, e chi ha compiuto tale gesto – continuano – non ha nulla a che vedere ne’ con il Comune, ne’ con il Comitato dei Festeggiamenti, che da anni collaborano insieme per l’organizzazione della festa. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedire agli autori del gesto di partecipare, in futuro, a qualsiasi iniziativa legata alle celebrazioni in onore di Santa Barbara”.