Il narcotraffico e i 30 chili di cocaina sequestrati ad Agrigento, indagato 44enne di Realmonte
C'è anche un 44enne di Realmonte tra gli indagati nella maxi inchiesta sul narcotraffico: nel 2023 venne arrestato ad Agrigento con 30 chili di cocaina nel cofano
Che il suo arresto, avvenuto il 22 maggio 2023 ad Agrigento, fosse da inquadrare in un circuito criminale più ampio e non in una semplice cessione di stupefacente era chiaro fin da subito. Lo avevano già capito i poliziotti della Squadra mobile, guidati dall’allora capo Giovanni Minardi, che lo fermarono alle porte del Quadrivio Spinasanta al volante della sua Renault Twingo carica di panetti di cocaina mischiata con chicchi di caffè per eludere eventuali controlli. Trenta chilogrammi, per la precisione. Giuseppe Neri, 44 anni, di Realmonte, aveva contatti e conoscenze di peso nel mondo dei narcos.
Legami che lo avevano evidentemente “quasi obbligato” a trincerarsi in un silenzio sia al momento dell’arresto che durante l’interrogatorio davanti il gip. Oggi a distanza di quasi due anni la maxi inchiesta sul narcotraffico partita da Brescia, culminata questa mattina con l’arresto di 42 persone, porta alla luce quei legami e svela i dettagli dell’arresto. Un blitz, com’era abbastanza prevedibile, che rientrava in un’attività di riscontro più ampia venuta a galla soltanto adesso. I magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, per quell’episodio, avevano chiesto finanche la cattura di Neri rigettata però dal gip Matteo Grimaldi: proprio l’arresto ad Agrigento e il tempo trascorso hanno fatto venire meno l’attualità delle esigenze.
Ma facciamo un passo indietro. Giuseppe Neri, ufficialmente senza lavoro, viene fermato e arrestato dai poliziotti in via Salvatore Scifo, tra Villaseta e il Quadrivio Spinasanta. Poco prima, come documentato dagli agenti, si era incontrato alla stazione di rifornimento Erg sulla 640 con Gennaro Gargarelli (oggi finito ai domiciliari), fidato corriere di droga dell’associazione criminale. Agisce per conto di Alfonso Mercurio, alias “Uallarella”, di Marano, ritenuto un trafficante di droga di spicco la cui attività si svilupperebbe in un chiaro ambiente camorristico, e del suo fidato uomo Gennaro Frontoso, un camionista che utilizza la sua attività lecita ad Acerra per smerciare chili e chili di cocaina. Gargarelli consegna 25 panetti di cocaina a Neri che in cambio paga un acconto di 150 mila euro.
I due, dopo l’incontro, si dividono. Neri viene fermato dalla polizia mentre Gargarelli torna ad Acerra. Lì gli verrà comunicato il sequestro e l’arresto del “cliente”: “Ad Agrigento non vengono più – Perché che è successo? – Questo è il secondo che muore in una settimana”. Qualche giorno dopo, più esplicito risultava il Frontoso nel comunicare al Gargarelli il quantitativo sequestrato: “Trenta chili di cocaina li portava liberi dentro al cofano“.