I tre torturatori fermati lo scorso 16 settembre dalla Squadra Mobile di Agrigento, guidata dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, sarebbero sbarcati a Lampedusa a bordo della Sea Watch 3, la nave Ong capitanata da Carola Rackete. Lo riporta un’inchiesta de “Il Giornale” e il dato, finora oggetto del più fitto riserbo, si inserisce nella più ampia e sempre più aspra contesa tra le persone favorevoli all’operato delle Ong e chi, invece, assolutamente contrario.
La vicenda in pochi giorni diventò un vero e proprio caso internazionale quando la “capitana” dopo diciassette giorni davanti Lampedusa con a bordo 40 migranti decise di far ingresso al porto “per stato di necessità” speronando una motovedetta della Guardia di Finanza. Per questo motivo fu arrestata ma in seguito “scagionata” dal dispositivo del gip Alessandra Vella che fu oggetto di minacce e insulti social.
E tra i quaranta migranti a bordo della Ong guidata da Carola Rackete – secondo un’inchiesta che riporta il quotidiano “Il Giornale” – ci sarebbero stati anche Mohamed Condè, detto Suarez, originario della Guinea, 27 anni, Hameda Ahmed, egiziano, 26 anni e Mahmoud Ashuia, egiziano, 24 anni. I tre torturatori erano stati “inchiodati” dalle dichiarazioni dei migranti che raccontarono agli inquirenti torture e costanti violenze fisiche, anche con l’uso di bastoni e tubi di gomma, avvenuti in una ex base militare della città libica di Zawyia dove i migranti venivano sequestrati fin quando le famiglie non avessero pagato per la traversata in Italia.
“Non solo ha violato le leggi e speronato una motovedetta della Guardia di Finanza: il 29 giugno scorso la Sea Watch3 di Carola Rackete avrebbe scaricato in Italia tre immigrati accusati di violenze, stupri, sequestro, omicidio. Alcuni parlamentari del Pd erano saliti a bordo per chiedere lo sbarco di tutti gli immigrati, compresi quelli che ora sono sospettati di essere feroci criminali. Chiediamo spiegazioni al premier, alla Farnesina, al Guardasigilli e al Viminale. Siamo pronti a denunciare Rackete e i parlamentari che hanno voluto a tutti i costi lo sbarco. Chiedano scusa all’Italia”. Lo sostiene il leader della Lega Matteo Salvini.