Grotte, la madre rompe il muro del silenzio: “Mio figlio mi picchia”: scatta braccialetto elettronico
Prima una telefonata anonima in caserma, poi la denuncia della madre: misura cautelare per 46enne
I Carabinieri della Stazione di Grotte, in esecuzione di ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Agrigento, hanno sottoposto un 46enne del luogo alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, con l’istallazione del sistema di controllo a distanza, c.d. braccialetto elettronico, perché ritenuto responsabile dei reati, aggravati, di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesione personale. Il Giudice ha adottato il provvedimento, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, in esito alle attività d’indagine eseguite dai Carabinieri della Stazione di Grotte che hanno consentito di accertare una grave situazione di maltrattamenti in famiglia già a partire dallo scorso mese di dicembre, allorquando una telefonata anonima, giunta in caserma, aveva acceso i riflettori sulla triste vicenda.
Ad infrangere definitivamente il muro del silenzio è stato il coraggio dell’anziana madre che, stanca dei quotidiani soprusi del figlio, si è recata dai Carabinieri denunciando tutto. Da diversi mesi ormai l’anziana donna era infatti vittima di pesanti ingiurie e minacce, talvolta sfociate in veri e propri atti di violenza che l’hanno costretta a ricorrere alle cure mediche, da parte del proprio figlio. L’attività d’indagine dei Carabinieri, ha consentito di ricostruire decine di episodi di violenze, minacce e pesanti ingiurie da parte del figlio nei confronti della madre