Ergastolo per l’omicidio Livatino, Totò Parla (“u gelataru”) chiede i domiciliari per motivi di salute
Lo stiddaro, condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Livatino, chiede di poter scontare la pena ai domiciliari per motivi di salute
Lo stiddaro Salvatore Parla, 76 anni, condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Rosario Livatino, avvenuto il 21 settembre 1990, chiede di poter scontare la pena ai domiciliari per motivi di salute. Lo scrive il quotidiano La Sicilia. Parla si trova recluso in un carcere in Emilia Romagna. Il tribunale di Sorveglianza di Bologna, lo scorso marzo, ha rigettato la richiesta di differimento della pena.
L’ergastolano ha così presentato ricorso in Cassazione che però si è pronunciata in questi termini: “L’atto trasmesso non costituisce ricorso avendo il detenuto depositato solo un atto di nomina del difensore al fine di predisporre ricorso contro il provvedimento”. I giudici ermellini hanno così rinviato gli atti nuovamente al tribunale di Sorveglianza di Bologna.