La polizia di Enna è riuscita a mettere le mani su una serie di reperti archeologici, di grandissimo valore, fino a quel momento nelle disponibilità di un pregiudicato italiano. Il blitz, condotto nella mattina di oggi, è soprannominato “Persefone”.
Gli oggetti, anfore, unguentari, lucerne, monete, terracotte figurate e votive e pesi per telai, verosimilmente provenienti da insediamenti abitativi o necropoli di siti indigeni ellenizzati, presenti nella Sicilia centro meridionale, possono essere collocati in un arco temporale compreso tra il V ed il II secolo A.C..
I beni archeologi sono stati affidati alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna, che ha collaborato con l’Ufficio investigativo della Polizia di Stato. I poliziotti di Enna hanno perquisito l’abitazione del pregiudicato a Pergusa, Gaetano Cosenza, nato nel ’60 a Piazza Armerina. Inizialmente gli agenti hanno sospettato che l’uomo potesse detenere illegalmente armi e munizioni.
Ma all’interno dell’abitazione, in un ripostiglio, sono stati invece trovati diversi reperti archeologici di rilevantissimo valore storico. L’uomo è stato accusato di ricettazione e rimesso in libertà.