Appalti pilotati a Lampedusa? Ex sindaco e dirigenti comunali chiedono di essere sentiti
L’inchiesta ipotizza “pressioni” in alcuni appalti per far lavorare amici e parenti: ex sindaco, tre dirigenti e una imprenditrice chiedono di essere sentiti in aula
L’ex sindaco e tre dirigenti comunali chiedono di essere sentiti in aula dal giudice. La stessa richiesta è stata avanzata da una imprenditrice, titolare di una ditta edile. La posizione dell’imprenditore Massimo Campione, invece, è stata stralciata e sarà giudicata (al momento) separatamente dalle altre. È quanto emerso dalla prima udienza preliminare del procedimento a carico di 21 imputati tra politici, dirigenti comunali e imprenditori coinvolti in un’inchiesta che ipotizza un giro di appalti pilotati al comune di Lampedusa. Per tutti la procura di Agrigento ha chiesto negli scorsi mesi il rinvio a giudizio contestando l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro la Pubblica amministrazione: dalla concussione al peculato.
L’UDIENZA PRELIMINARE
Al vertice della presunta associazione a delinquere, secondo quanto contestato dagli inquirenti, ci sarebbero stati l’ex sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, l’ex vicesindaco e assessore Salvatore Prestipino nonché i dirigenti comunali Giuseppe Di Malta e Manlio Maraventano, rispettivamente a capo dell’Ufficio tecnico e del settore lavori pubblici e manutenzione. Proprio Martello, Di Malta e Maraventano hanno chiesto – tramite gli avvocati Nicola Grillo, Vincenzo Caponnetto e Alessandro Patti – di essere sentiti dal giudice in aula e rendere così dichiarazioni. La stessa richiesta è stata inoltrata da Giovanna Taormina, difesa dall’avvocato Emanuele Dalli Cardillo, titolare di una ditta edile che opera a Lampedusa. Tutti verranno ascoltati in aula il prossimo 17 aprile. Viene, invece, stralciata la posizione dell’imprenditore Massimo Campione (difeso dall’avvocato Lillo Fiorello) nei confronti del quale il procedimento proseguirà il prossimo 20 marzo.
L’INCHIESTA
Al centro della maxi inchiesta, cristallizzata nel periodo compreso tra il 2019 ed il 2021, c’è (soprattutto) l’appalto per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete fognaria di Lampedusa. Appalto promosso dal Comune e regolarmente aggiudicato da una ditta di Messina. Almeno sulla carta. Per la Procura di Agrigento (è questa l’accusa mossa) gli ex amministratori locali di Lampedusa “attraverso condotte di costrizione, plurimi affidamenti illegittimi e appropriazione di somme di denaro pubbliche” avrebbero imposto all’impresa aggiudicataria di accettare le modalità di lavoro indicate subappaltando le opere a ditte di amici e parenti. L’imprenditore messinese, che ha denunciato le “pressioni” subite, si è costituito questa mattina parte civile.
LE CONTESTAZIONI ALL’EX SINDACO
Tra le imprese beneficiarie dei lavori in subappalto, riguardanti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle stazioni di sollevamento, vi sono quelle gestite dai familiari dell’ex sindaco Martello: il fratello, due nipoti, la cognata e la moglie di un nipote. Per tale motivo all’ex primo cittadino viene contestato anche il reato di abuso d’ufficio (reato che però è stato cancellato dal decreto Nordio dello scorso anno) perché “pur versando in una ipotesi di conflitto di interesse” affidava direttamente tramite determine dirigenziali lavori di manutenzione alla ditta del fratello. Tra le accuse mosse agli ex amministratori locali, in qualità di pubblici ufficiali, anche quella di peculato. Per gli inquirenti, infatti, si sarebbero appropriati dei fondi destinati all’impresa che aveva regolarmente ottenuto l’appalto “procedendo al pagamento dei lavori indebitamente subappaltati alle imprese locali”.
GLI IMPUTATI
Ecco i 21 imputati: Salvatore Martello, 68 anni, di Lampedusa; Manlio Maraventano, 55 anni, di Lampedusa; Giuseppe Di Malta, 64 anni, di Lampedusa; Salvatore Prestipino, 57 anni, di Pantelleria; Nicola Andrea Policardo, 58 anni, di Pantelleria; Giovanni Martello, 38 anni, di Lampedusa; Antonio Martello, 64 anni, di Lampedusa; Rosa Martello, 33 anni, di Lampedusa; Claudia Castrone, 36 anni, di Lampedusa; Annalisa Lombardo, 49 anni, di Lampedusa; Massimo Campione, 64 anni, di Agrigento; Domenico Cucina, 56 anni, di Lampedusa; Stefano Cucina, 50 anni, di Lampedusa; Rosario Cucina, 45 anni, di Lampedusa; Giovanna Taormina, 55 anni, di Lampedusa; Gianluca Cucina, 43 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 33 anni, di Lampedusa; Umberto Cucina, 31 anni, di Lampedusa; Pietrino Cucina, 37 anni, di Lampedusa; Salvatore Cucina, 60 anni, di Lampedusa; Rosa Cucina, 30 anni, di Lampedusa.
GLI AVVOCATI DELLA DIFESA
Nel collegio difensivo gli avvocati: Samantha Borsellino, Giuseppe Grillo, Massimo Perrotta, Gaetano Caponnetto, Calogero Meli, Maria Caponnetto, Alessandro Patti, Nicolò Grillo, Gaetano Gucciardo, Emanuele Dalli Cardillo, Rosario Didato.