Cinque posteggiatori abusivi che testimoniarono al processo inerente l’inchiesta “Parcometro”, mentirono quando negarono di esser vittime del pizzo. Questa è l’accusa addebitata loro dal pm Carlo Cinque che ha notificato agli stessi la conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude la richiesta di rinvio a giudizio. Lo scrive il quotidiano Giornale di Sicilia che riporta che per i posteggiatori si profila un processo per falsa testimonianza. Coinvolti nella vicenda, Calogero Meli, 50 anni, Giuseppe Stagno, 41 anni, Vincenzo Melilli, 54 anni, Alfonso Marino, 41 anni e Antonino Perna, 36 anni. L’inchiesta scaturi dalla sentenza del settembre dello scorso anno che ha visto la condanna di tre agrigentini ritenuti legati alla famiglia mafiosa di Villaseta con l’accusa di estorsione con metodo mafioso ai danni dei posteggiatori.