Si è conclusa poco fa l’atteso interrogatorio dell’architetto-pentito agrigentino Giuseppe Tuzzolino nel contesto del processo alla presunta “cricca“ di Lampedusa. Una audizione cominciata alle 1030 e finita sette ore dopo. Temi centrali della testimonianza di Tuzzolino, come riportato oggi minuto per minuto da Grandangolo, sono stati massoneria e appalti a Lampedusa.
Questo il lungo resoconto – minuto per minuto – di una giornata campale:
Tuzzolino: “Ho deciso di collaborare con la giustizia nel 2013, dopo essere stato minacciato dalla Stiddra. Sostenevano che avessi rubato dei soldi a Condello. Ho iniziato a collaborare da subito, quando ero in carcere”.Attualmente collaboro con le Procure di Palermo, Caltanissetta, Catania, Firenze, Agrigento e Trapani.”
Sono queste le prima parole pronunciate dall’architetto pentito Giuseppe Tuzzolino, chiamato quest’oggi a rendere dichiarazioni in merito alla cosiddetta “Cricca di Lampedusa”, portata a processo dalla Procura della Repubblica di Agrigento.
Visibilmente dimagrito rispetto alle ultime foto pubbliche Tuzzolino fa il suo esordio in aula, scortato dalle forze dell’ordine, in abito elegante grigio, con barba e capelli ben sistemati. Si guarda intorno, scruta per bene le persone che lo circondano.
Ore 10.30. PM Vella: “Ha mai conosciuto l’ingegnere Gabriele?”
Tuzzolino: “Si, lo vedo in aula alla sinistra accanto all’avvocato Valenza. L’ho conosciuto tra il 2008 ed il 2009 e me lo presentò Salvatore Castellino in contrada Mandrascara dove aveva una residenza secondaria e vi era un tempio massonico allestito per l’occasione. Salvatore Castellino è un medico odontoiatra ed ispettore provinciale del Grande Oriente d’Italia – GOI – (principale ordine massonico in Italia). I miei rapporti erano umani (amico) e (fratello) in massoneria. Sono stato iniziato alla massoneria nel 2006 al Grande Oriente d’Italia e poi alla Grande Loggia regolare d’Italia in cui vengono iniziate anche le donne. Successivamente passai all’Empedocle e il venerabile era Calogero Mazza.”
Il pm Vella mostra dei documenti che vengono suddivisi in blocchi:
BLOCCO A – nomi di massoni del GOI (sequestrati dalla Procura di Trapani presso Palermo nella Gran Loggia d’Italia)
BLOCCO B – sanatoria a Lampedusa (atti amministrativi della Politecnica)
BLOCCO C – Atto su carta intestata al GOI con la promessa solenne di Puzzangaro Carmelo
BLOCCO D – Fascicolo massonico del Castellino Salvatore del GOI
BLOCCO E – Atti amministrativi che riguardano il conferimento dell’incarico all’architetto Calogero Baldo della progettazione della piscina comunale di Lampedusa.
I blocchi C-D-E sono stati acquisiti con perquisizioni e sequestri ordinate dalla Procura di Agrigento.
Incalzato dalle domande della pubblica accusa Tuzzolino entra nel dettaglio su alcune tematiche. Ecco la trascrizione.
INIZIAZIONE ALLA MASSONERIA.
Tuzzolino: “Nel blocco A vi è una domanda, datata 15 gennaio 2007, del Tuzzolino in cui chiede di essere iniziato alla Loggia Massonica ma – nel concreto – questo avvenne già nel Dicembre 2006 a San Leone, in Via Universo dove prima c’era il Tempio Massonico. Il massone viene messo “in sonno”, cioè non ha più diritto a partecipare a lavorare ai lavori massonici, quando la Loggia è messa a rischio dallo stesso appartenente. Io venni messo in sonno nel giugno 2012. Partecipo – però – fino al Maggio 2013. Vengo “messo in sonno” dopo l’operazione Nuova Cupola quando fu arrestato Carmelo Vella, per il quale avevo garantito io, e per evitare scandali giornalistici sono stato messo da parte. Il Carmelo Vetro fu sospeso subito dopo il suo arresto da parte della DDA di Palermo. Le due sospensioni, la mia e la sua, sono collegate.
I RAPPORTI CON CASTELLINO,VETRO E GABRIELE.
Tuzzolino: “La massoneria è una struttura piramidale e gerarchica e il dott.Castellino era al grado 18, cioè un alto grado. I gradi vengono stabiliti in base all’anzianità e agli anni di appartenenza alla massoneria. L’anzianità si raggiunge con anni di esperienza e con i fatti concreti in favore della Loggia. Castellino viene iniziato al Grande Oriente d’Italia. Frequentavo e lavoravo a Palma di Montechiaro e frequentavo la sua famiglia. Il rapporto era d’amicizia ma anche massonico anche se scorretto in quanto le persone che appartengono ad altre logge non possono avere rapporti “professionali”. In Sicilia la massoneria non è impeccabile sotto questo punto di vista. Frequentavo il tempio di Mandrascava e anche casa del Castellino. Usavo la massoneria per uso personale per raggiungere i miei scopi personali e, per tale motivo, frequentavo anche altre persone appartenenti ad altre logge. E’ impossibile da non massoni frequentare questi ambienti. Erano riunioni segrete e coperte cioè all’oscuro della grande stessa obbedienza. Bisognava dunque non lasciare tracce di queste riunioni o incontri né ci sono documenti in cui si possa confermare la presenza. Nel 2008, verso le 21:00 e prima di una tornata massonica, Carmelo Vella mi domandò se conoscessi l’ingegnere Gabriele. Con il Vetro avevo rapporti sia professionali che massonici oltre ad essere un ottimo amico e socio. In quel periodo lavoravo per la Welltech srl. gestita dall’architetto Calogero Baldo. Il Vetro aveva imprese edili e produzioni di ferramenta. Carmelo Vetro apparteneva a Cosa Nostra. Vetro viene presentato in massoneria per farci accreditare su Trapani mentre eravamo in piena partecipazione nella gara di direzione lavori per l’esecuzione della costruzione del Tribunale di Marsala. Vetro mi chiede dell’ingegnere Gabriele perché aveva un lavoro edile a Ravanusa e Gabriele era il dirigente tecnico di quell’ufficio e chiese dunque un incontro. L’ingegnere Gabriele, se non sbaglio, era dirigente dell’ufficio tecnico comunale di quel comune. Dopo la richiesta del Vetro organizzai un incontro a Ravanusa dove si incontrò con Gabriele. Sapevo già , anche se non lo conoscevi personalmente, che Gabriele faceva parte della massoneria (detto dal dottor. Castellino). L’ingegnere Gabriele era considerato uno dei più grandi massoni (al GOI e alla Loggia Garibaldi di Licata presieduta da Carmelo Puzzangaro). L’incontro a Ravanusa avviene all’interno di un’ottica ma io rimasi fuori. L’ingegnere Gabriele era di livello 4, cioè un maestro. Gabriele, successivamente all’incontro di Ravanusa, l’ho incontrato altre due volte.”
LA STRUTTURA DEL BANDO DI GARA E L’INCONTRO ALLA ZONA INDUSTRIALE DI AGRIGENTO CON I VERTICI DELL’UFFICIO TECNICO DI LAMPEDUSA.
Tuzzolino: “A Palma di Montechiaro abbiamo importato la gestione delle sanatorie, presentate nel 1985 e 1995, ai quali il Comune non aveva ottemperato. Il Comune aveva bisogno di far cassa e doveva “regolarizzare” tutte queste pratiche. Noi, come Politecnica, ideammo il sistema. Il direttore che si occupava di questi appalti era l’ingegnere Giovanni Romiti. Quest’ultimo si occupava della fase dell’appalto e istallazione del lavoro e poi noi gestivamo tutto il resto. Il bando fu vinto dalla Politecnica non regolarmente. Il Comune ci assegnava un tot numero di pratiche e dovevano essere istruite con pagamento. Per il Comune era molto vantaggioso perché non aveva capitale da anticipare. La tangente che ci pagavano i privati ci servivano per concedere sanatorie che, in maniera legale, non potevano mai essere concesse. Gli immobili non avevano alcun diritto ma, a seguito di pagamento di tangenti, si risolveva la problematica. Questo sistema, nato a Palma di Montechiaro, volevamo trasportarlo a Lampedusa e Sandro Orlando ne era consapevole. Ne parlai a Calogero Baldo, a quel periodo mio suocero, e fu subito entusiasta in quanto già in passato Baldo aveva rapporti con il Comune di Lampedusa essendone il progettista del Piano Regolatore. Successivamente Silvio Orlando organizza un incontro presso lo studio della zona industriale di Agrigento e si presentano Gabriele, De Rubeis e Giancone e una ragazza di nome Debora Carrubba che fu presentata come un dirigente o una collaboratrice dell’Ufficio Tecnico. Incontro Bernardino De Rubeis tra il 2009 ed il 2010 alla zona industriale nella sede della Welltech in sala riunioni. C’erano anche Valentina Baldo, Sandro Orlando e Carmelo Vetro. Quest’ultimo era anche mio socio ed era quasi sempre presente al momento di questi affari oltre ad essere una garanzia. Si affiancava a me per tutto. Avevamo diverse società insieme: costruzioni e affari illeciti. Ovviamente non risultava legalmente da nessuna parte il nome di Vetro. Come tutti i nostri lavori avremmo diviso il compenso per metà. Le presentazioni le fa Sandro Orlando che presenta De Rubeis, Gabriele e Giancone. Quest’ultimo l’ho conosciuto nel mio periodo universitario (2000-2005) a Palermo ma in sede di Agrigento (facoltà di architettura). Giancone apparteneva al GOI ed era stato presentato lì da Gabriele. Era pure riconoscibile il fatto che fosse un “fratello” dalla spilla sulla giacca. Anche lui sapeva che io appartenessi alla massoneria. Non conoscevo De Rubeis che era la prima volta che lo incontravo ed era anche “profano”, cioè non appartenente a massoneria. In questa riunione si prospetta la possibilità di quanto sopra descritto anche per il Comune di Lampedusa. Dopo aver illustrato la situazione l’ingegnere Gabriele disse che bisognava capire bene che numero di pratiche ci fossero a Lampedusa e che tipo di situazione urbanistica vi fosse. Risolti questi “intoppi” si doveva provvedere a fare il bando. Baldo fece capire che avrebbe riconosciuto una percentuale su ogni stato di avanzamento dei lavori e su ogni fattura intestata alla Politecnica. Non si poteva fare un affidamento diretto di questi lavori per l’elevato importo. Si stava parlando, dunque, di indire una gara pubblica aperta e predisporre il bando per poi vincerlo. L’ufficio tecnico di Lampedusa non aveva neanche le competenze tecniche per fare queste cose ma accettarono il prospetto di predisposizione del bando. A Palma di Montechiaro il prezzo per ogni pratica era 150,00€ + iva mentre a Lampedusa fu di 250,00€ a pratica + iva e nessuna amministrazione mai avrebbe accettato tale importo.Uno dei principali obiettivi della creazione del bando era proprio quello di escludere altre società dalla gara. Solo il De Rubeis cominciò a parlare subito di soldi e chiede: “Cosa ci guadagno io? Voglio il 20% del fatturato della ditta”. Per noi era improponibile, era una cifra troppo alta. Su un appalto di 250 mila euro circa non potevamo dare 50.000 euro al De Rubeis. Baldo mise sul piatto altri lavori , come quello della piscina comunale, e disse di poter trovare il modo attraverso la politica di avviare nuovamente i finanziamenti di quel lavoro e avremmo compensato. Ma su quello specifico fatto il 20% non poteva essere fattibile. Noi facemmo una controproposta: se ci avessero assegnato l’affidamento avremmo potuto elargire altri 10/15 mila euro in più a De Rubeis in persona. Alla fine di quella riunione troviamo un accordo: Politecnica avrebbe predisposto il bando, su indicazione del Gabriele e De Rubeis in maniera informale, grazie a Giovanni Romiti che però non era presente e lo predispone a Firenze. Viene anche deciso che Calogero Baldo doveva essere il progettista di questo bando a condizione che elargisse subito 20 mila euro ma quel giorno Baldo gliene diede 10 mila. Oltre all’allora sindaco parlano l’architetto Carruba e Giancone che pretesero di partecipare alla costruzione della piscina e del piano particolareggiato. Baldo rispose che ci avrebbe pensato ma con apertura. Quando sarebbe stato pronto il bando ci saremmo rivisti nello stesso studio. Il bando fu vinto dalla Politecnica come da accordi. Dalla seconda riunione il bando viene pubblicato circa 7 giorni dopo sulla Gazzetta Ufficiale della Regione. Alla sottoscrizione dell’appalto parteciparono Sandro Orlando e Giovanni Romiti a Lampedusa. Il sistema funzione e vengono avviate le pratica ma, a differenza di Palma di Montechiaro, trasportiamo questa specie di “ufficio tecnico” non alla Welltech ma in via Mazzini ad Agrigento nell’ufficio di Orlando questo per evitare confusione con il Comune di Palma di Montechiaro. Abbiamo comprato dall’ingegnere Finocchiaro due,tre licenze per collegare il software (garanzia del Comune per controllare l’appalto) online con il Comune che deve avere la possibilità immediata di riscontro dei pagamenti e di chi stava pagando. Il Comune di Lampedusa gestiva i clienti personali e particolari ad Agrigento e non a Lampedusa anche per tenere all’oscuro gli altri membri dell’ufficio tecnico. Se avessimo messo il sistema online chiunque avrebbe potuto controllare e invece loro (Giancone, Carruba e Gabriele) decisero di gestire personalmente. Acquistai io le copie software a Catania in nero (senza fattura). Il sistema sembra funzionare e parte ma le pratiche non arrivarono mai perché quando il Gabriele e il Giancone capirono il sistema, cioè tutto il mondo sommerso, decisero di gestire tutto per conto loro. Ad Agrigento arrivarono soltanto dieci pratiche alla Politecnica, giusto per carità. Dopo una nostra lamentela, soprattutto di Romiti, decidemmo di incontrarci con Gabriele per chiedere spiegazioni. La mia unica garanzia su Gabriele era Castellino a cui avrei dovuto riconoscere anche una percentuale che mi fissò un appuntamento con Gabriele. Quest’ultimo non si faceva trovare, non rispondeva al telefono a Sandro Orlando e dovevamo incontrarci faccia a faccia. Castellino era colui che aveva garantito massonicamente parlando per Gabriele. Questo lavoro avviene grazie al GOI e fissammo la percentuale al Castellino del 2% dal mio guadagno (versai 2000 euro in contanti di acconto per tenere vivo il rapporto). Tutti gli affari chiusi tra fratelli vanno comunicati al venerabile o al gran maestro. Castellino era il capo di tutte le logge della provincia di Agrigento in quanto ispettore provinciale ed era il soggetto che mi presentò il Gabriele. In quel momento il maestro venerabile era Carmelo Puzzangaro. L’architetto Carmelo Puzzangaro è di Palma di Montechiaro e già lo conoscevo sia personalmente che professionalmente. Contatto il Castellino dicendogli che avevo difficoltà a contattare Gabriele e gli esposi le mie perplessità sull’affidabilità del Gabriele. Castellino avrebbe organizzato da li a poco (neanche una settimana). Ci vediamo a Mandrascara a casa del Castellino (Orlando, Castellino, Giancone e Gabriele). Alla fine della riunione mi venne a prendere Carmelo Vetro. L’atteggiamento di Gabriele e Giancone era tutto cambiato: non più sereno e disponibile ma diffidente. Giancone si lamentava del fatto che non fossi stato chiaro e mi accusava di nascondere volutamente le pratiche: “Vedi che sono di Palma, lo so come funziona”. Il Castellino mi rassicura sul Gabriele dicendomi di stare tranquillo e che i lavori sarebbero continuati nel migliore dei modi.”
L’INCONTRO A TORRE DI GAFFE.
Tuzzolino: “Ci fu un terzo incontro alla stazione Agip di Palma di Montechiaro dove incontrai il Giancone che mi riferì della diffidenza del Gabriele. Anche dopo questo incontro non arrivarono pratiche. Il lavoro verrà svolto a Lampedusa e , addirittura, presero anche i software che avevo acquistato io e li portarono a Lampedusa. In pratica mi tagliarono fuori dal business. Baldo era felice anche perché lui aveva avuto problemi con De Rubeis , al quale aveva dato 10 mila euro, ma non aveva nominato progettista lo stesso Baldo nominato un docente universitario di Palermo. Anche Baldo fu fatto fuori dal piano particolare. Il progetto della piscina comunale, grazie all’onorevole Cimino, se lo fanno finanziare e i progettisti diventano Giancone e Gabriele al posto di Baldo. Ci rimasi male per come andarono le cose e io mi lamentai con Sandro Orlando che mi avrebbe potuto avvisare prima. In quegli anni ero molto vicino a Peppe Condello, capo del mandamento di Mannheim a Palma di Montechiaro ed eravamo soci in diverse attività. Nel 2011, ancora con un po’ di rancore e circa due anni dopo , chiedo un incontro a Castellino a Palma di Montechiaro all’Agip. Mi interessava fare arrivare quelle persone ( i dirigenti di Lampedusa) a Palma di Montechiaro. Era un venerdì sera e arrivarono a bordo di una Fiat 500 guidata da Giancone. Arrivo con Condello e i fratelli Di Falco (Angelo e Roberto), uomini del Condello. Ci incontrammo a Torre di Gaffe al ristorante di Tonino Chiazza, altro capo mandamento della Stiddra. Cerco, nonostante il mio rancore, di mantenermi calmo ed espongo loro il mio fastidio per aver comprato i software. Condello disse che voleva i soldi entro la sera e Gabriele era molto impaurito perché fu minacciato. Gabriele aveva mazzette da 50, 20 e 100 pari a 13.500 euro che teneva in tasca. Tutto questo avviene in 1 ora.”
LE 34 FOTOGRAFIE MOSTRATE.
Le fotografie vengono fatte dal Nucleo Polizia Tributaria di Agrigento. In Aula Tuzzolino riconosce:
1 – Giancone
2 – Ingegnere Gabriele
3,4,5 – non lo conosco
6 – riconosce l’avvocato Valenza
7 – ricordo ma non conosco il nome
8 – non conosco
9 – Boccadutri Germano, era il venerabile della Serenissima a Favara
10 – Ferdinando Castellino, figlio di Salvatore Castellino;
11- Puzzangaro Carmelo, venerabile della Loggia Garibaldi a Licata;
12 – lo conosco ma non ricordo il nome;
13 – Pietro Macedonio, storico massone della Garibaldi a Palermo.
14 – Salvatore Castellino, odontoiatra.
15 – Non lo conosco
16 – L’ho conosciuto ma non ricordo il nome.
17 – Non ricordo ma l’ho conosciuto a Mandrascara.
18 – Antonio Vetro, fratello della Castore e Polluce ma appartenente alla Loggia di Agrigento.
19, 20 e 21 – non ricordo
22 – architetto Vita Giuseppe di Favara.
23 – Lo conosco ma non ricordo il nome.
24 – Ingegnere Vincenzo Ortega, dirigente dell’ufficio Tecnico di Licata.
25 – Sindaco De Rubens Bernardino
26 – non conosco. –
27- Calogero Pitruzzella, imprenditore i Favara.
28 – Salvatore Marrone, a cui ho fatto vincere un appalto a Favara.
29 – non conosco –
30 – Nenè Costanza, uno dei primi fondatori della massoneria di Agrigento.
31 – Lo Sardo Giuseppe, massone del GOI –
32 – Signorino Gelo Carmelo, fratello della mia obbedienza ma appartenente alla Castore e Polluce.
33 – E’ un medico all’asl di Favara e massone.
34- Montaperto Calogero.
Tuzzolino: “La foto C è la casa di Castellino a Mandrascava in cui vi è anche il tempio. Quest’ultimo riproduce l’antico tempio di Salomone, caratteristica uguale per tutti gli altri tempi. Sono tutti uguali, riproducono le caratteristiche del tempio di Salomone. La Foto B è la stessa casa ma da un’altra prospettiva. Foto E, è un agape cioè una riunione conviviale tra massoni. La foto è estratta da Facebook e ci sono Castellino, Valenza e gli altri non li riconosco. Teatralità e mistero sono caratteristiche della massoneria. Totò Castaldo si accompagnava sempre con Sandro Orlando con cui collaborava. In una delle due riunioni con De Rubeis e un certo assessore Montana c’era anche Totò Castaldo.”