La Polizia di Stato, nell’odierna serata, ha eseguito sette fermi d’iniziativa di indiziato di delitto a carico di: Hari Amine, (cl. 1995 – Tunisia); Mehedi Aymen, (cl. 1988 – Tunisia); Bagdadi Karim, (cl. 1995 – Tunisia); Sayari Houssen Eddeni (cl. 1993 – Tunisia); Melki Nejmeddine, (cl. 1985 – Tunisia); Assali Ala Eddine, (cl. 1996 – Tunisia); Laarbi Mohammed, (cl. 1998 – Tunisia).
La Squadra Mobile, diretta da Giovanni Minardi, a seguito di serrata attività investigativa, esperita dopo l’incendio doloso del padiglione nr. 1 dell’Hot Spot di Lampedusa, ha proceduto al fermo dei citati soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili in concorso dei reati di incendio, strage, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Secondo la meticolosa ricostruzione, effettuata nottetempo e senza soluzione di continuità dal personale della Squadra Mobile, coordinata in loco dal Vice Dirigente Vincenzo di Piazza fin dal momento dell’incendio, avvenuto alle ore 23:00 circa di ieri, i fermati, a quell’ora hanno iniziato ad inveire contro gli altri migranti sub-sahariani ospiti del Centro, anche sotto la minaccia di bottiglie di vetro in frantumi ed armi improprie. Subito dopo, avrebbero dato alle fiamme, in due differenti punti del padiglione, dei materassi, consapevoli della presenza in loco di alcuni migranti e del grave pericolo cui incorrevano. Inoltre, durante le fasi della loro individuazione, avrebbero reagito con violenza agli operatori delle forze dell’ordine.
I nominati, sotto scorta, sono stati trasferiti a Porto Empedocle, ove sono stati sottoposti a fermo di Polizia Giudiziaria e successivamente stati associati presso la Casa Circondariale di Agrigento, a disposizione della locale Procura della Repubblica.