Sesso, tradimento e coltellate al cimitero di Ribera: condannato Gianfranco Termine

Gianfranco Termine

La Corte d’appello di Palermo ha condannato a sette anni mezzo di carcere il 24enne Gianfranco Termine di Ribera: tentò di uccidere la fidanzata minorenne M. L. con diciotto coltellate.

C’è il tradimento, confessato davanti la tomba del giovane amante, amico comune, morto da poco, alla base del tentato omicidio commesso da Gianfranco Termine, di 24 anni, riberese, ai danni dell’ex fidanzatina, all’epoca dei fatti (2013) minorenne.

Termine venuto a conoscenza di un tradimento che la minore avrebbe compiuto con un giovane, loro amico, poi morto, ha dato appuntamento alla fidanzata in cimitero (scegliendo quel posto per un incontro d’amore), proprio davanti la tomba del rivale in amore, e in quel luogo, dopo un rapporto sessuale  e dopo la confessione della ragazza l’ha colpita 18 volte al viso, alle braccia e al collo.

Il punto esatto del cimitero e relative macchie di sangue dove Gianfranco termine ha accoltellato l’ex fidanzata

Aggressione micidiale interrotta dal provvidenziale arrivo di due visitatrici.

Determinanti per assumere questa decisione le perizie mediche e i periti che spiegano: era stato Termine a scegliere quel posto per un incontro d’amore finito poi con l’accoltellamento, perchè – aggiungono – il giovane nel corso della perizia aveva affermato: “Mi pento di quanto ho fatto, la amavo con tutto me stesso. Lei mi aveva tradito con gli amici e questo proprio non lo sopportavo”.

Il legale della difesa, l’avvocato Serafino Mazzotta, attende di conoscere le motivazione della sentenza – ci vorranno novanta giorni – per fare ricorso in Cassazione.