Legati al letto, privati del cibo e sottoposti a maltrattamenti di natura fisica e psicologica in un centro di accoglienza per disabili di Licata, in provincia di Agrigento. A scoprire quanto avveniva nella struttura sono stati i Carabinieri, diretti dal capitano Marco Currao, che stamattina hanno dato esecuzione a otto provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti soggetti. Agli arresti domiciliari è finita Caterina Federico, 32 anni, responsabile del Centro; tre divieti di dimora nei confronti di un trentenne Angelo Federico e due venticinquenni di Licata, Domenico Savio Federico e Giovanni Cammilleri e una interdizione dall’esercitare l’ufficio direttivo della onlus a carico del 40enn, Salvatore Lupo presidente del Consiglio comunale di Favara che nel 2011 ha anche subito un atto intimidatorio con l’incendio della sua auto. Quattro le denunce a piede libero.
Gli indagati sono tutti impiegati all’interno della struttura. Indagato, come detto, anche Salvatore Lupo, presidente del Consiglio comunale di Favara e amministratore unico della ‘Suami società cooperativa sociale’, società a cui fa capo il centro di Licata. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Agrigento Alessandro Macaluso, sono iniziate nel dicembre del 2014, e hanno preso il via dalla segnalazione fatta ai carabinieri da parte di un’insegnante che aveva visto arrivare a scuola un’alunna, ospite della struttura, con lividi sospetti. I carabinieri di Licata hanno così avviato un’intensa attività investigativa, condotta con accurati strumenti di indagine, che ha permesso di scoprire “ripetute violenze fisiche e psichiche da parte di quella che – sottolinea il capitano Currao – avrebbe dovuto essere una comunità di accoglienza”.