Torna in scena a Sciacca il prossimo sabato 21 luglio nell’ambito della Rassegna Teatrale Serate di Teatro “Franco Catalano” diretta da Franco Bruno, “IN OGNI POZZO C’E’ L’ACQUA” lo spettacolo di prosa che ha vinto la prima edizione del concorso “Un Teatro per Tutti” bandito dalla Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento.
Prodotto da Artesia e patrocinato dalla Fondazione romana “Conoscere per Essere”, adattato e diretto da Giovanni Volpe, la drammaturgia racconta la toccante storia di suor Anna e dello scontro tra una psichiatra marxista e la madre superiore di un convento di clausura cattolico al cui interno è ambientate la vicenda.
Teatro di parola. Teatro politico. Teatro di emozioni. Una messa in scena sobria, al limite dello scarno, con un unico elemento scenografico ripetuto e declinato in tutte le sue possibili forme: la scala.
“IN OGNI POZZO C’E’ L’ACQUA” – ci ha dichiarato lo stesso regista – è uno spettacolo ascensionale che, l’ossimoro è voluto, ragionevolmente tende all’irrazionale. La scenografia rimanda a un cantiere, ordinato ma pur sempre un cantiere, perché mi piaceva l’idea di credere e di far credere che quel cantiere riguardasse l’umanità intera o nella fattispecie, vedendo lo spettacolo si capirà fino in fondo, riguardasse principalmente l’idea stessa di sinistra e la chiesa cattolica perché mi pare che di qualche lavoro urgente di restauro ne abbiano particolarmente bisogno, soprattutto la prima, visto che nella seconda paiono già avviati benché ancora in fase iniziale. Ad andare in fondo alle cose, alle vicende, agli eventi, ci si trova quasi sempre a un bivio, in questa mia messa in scena, che risente dei percorsi narrativi a monte legati alla tecnica del giallo, mi fermo un attimo prima che possa essere risolto, ammesso lo sia in seguito, per cui chi assisterà potrà trarre le sue conclusioni e credere quale delle due possibili soluzioni sia a suo modo di vedere, non la più plausibile, ma quella a cui ha più bisogno e voglia di credere”.
In scena tre attrici: la milanese Barbara Lazzarin interpreta la psichiatra marxista Livia De Marchi, l’agrigentina Rosa Maria Montalbano, figlia d’arte dell’indimenticato Pippo, è madre Miriam, superiora del convento. Carmela Butera, oramai icona del teatro di Giovanni Volpe, impersona gli inquietanti panni di Suor Anna.
Le musiche originali sono del maestro Accursio Antonio Cortese che ne ha diretto anche le registrazioni e suonato il pianoforte.
La scenografia dello stesso Volpe e dell’architetto Calogero Vella.
Il coordinamento e la realizzazione tecnica di Tonino Spitali.