Un’area di oltre duemila metri quadrati di importante valore archeologico con un sacello arcaico di pianta rettangolare dal quale potrebbe provenire la nota statua di Efebo e una struttura di epoca ellenistica di cui è stata proposta la destinazione per la fabbricazione di collirio conservati in contenitori di terracotta dei quali sono stati rinvenuti numerosi esemplari attualmente conservati al museo archeologico. Sono gli straordinari reperti rinvenuti all’interno della Caserma Anghelone di Agrigento, struttura della Polizia di Stato che ospita tra i numerosi uffici anche quelli della sezione Stradale e Volanti della questura della Città dei Templi.
Questa mattina, a margine di una conferenza stampa, è stato siglato un protocollo d’intesa tra il questore Tommaso Palumbo, il direttore dell’Agenzia del demanio regionale Silvano Arcamone e il direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta. L’intesa – denominata progetto Rupe Atenea – ha l’obiettivo di valorizzare lo studio e la fruizione dell’area archeologica della Caserma Anghelone con lo scopo di restituire un tassello dell’antica Akragas al pubblico.