Agrigento

Crisi idrica nell’Agrigentino, come funziona il servizio di autobotti? L’intervista al direttore generale di Aica, Claudio Guarneri

Crisi idrica in provincia di Agrigento. Un grido d’allarme generale, che sta colpendo da un lato il settore turistico ricettivo locale, ma anche il settore della produttività e dell’agricoltura, che da mesi affronta serie difficoltà a causa della siccità e della carenza di risorse idriche.

Si sta cercando di tamponare la situazione, nel patto degli interventi del Governo sono già a disposizione per la provincia di Agrigento quasi sei milioni per i pozzi, e altri 20 milioni per dissalatori e altre fonti, ma nel frattempo Aica ha approntato un sistema di approvvigionamento idrico sostitutivo mediante autobotti che trasporteranno acqua pulita e sopratutto controllata. Per accedere al servizio, che è in funzione sia per i contrattualizzati e non, gli utenti possono utilizzare il canale telefonico aziendale contattando gli operatori del Call Center al numero 0922441539. I costi saranno calmierati, con autobotte di capacità fino 12 metri cubi il servizio/trasporto costerà 60 euro, superiore a 12 metri cubi sarà 100 euro, il costo dell’acqua invece sarà conteggiato in bolletta.

Molte sono le ditte che si sono messe in regola, e dunque risultano iscritte in un elenco di Aica, ma molte ancora svolgono un servizio illegale, senza badare al fatto che i cittadini non avranno nessuna garanzia sulla provenienza e salubrità dell’acqua comprata. Molti problemi si sono registrati nelle ultime settimane a Sciacca, a Canicattì, e poi c’è Ravanusa e Campobello di Licata, dove i cittadini esasperati per il turno saltato, o perchè non hanno ricevuto nessuna risposta per il servizio autobotti, si sono rivolti ai Carabinieri formalizzando denuncia ai danni di Aica per interruzione di pubblico servizio. Oggi abbiamo sentito il direttore generale di Aica, Claudio Guarneri, che ha spiegato in ogni dettaglio, come funziona il servizio di approvvigionamento tramite autobotti.