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Crisi idrica in Sicilia, chiesta proroga dello stato di emergenza

A sollecitare una proroga al governo regionale è oggi il Presidente del gruppo parlamentare della DC all’ARS Carmelo Pace

Pubblicato 4 ore fa

Il 5 maggio prossimo è l’ultimo giorno in cui sarà in vigore la delibera che ha dichiarato in Sicilia lo stato di emergenza legato alla siccità ed alla crisi idrica.

A sollecitare una proroga al governo regionale è oggi il Presidente del gruppo parlamentare della DC all’ARS Carmelo Pace, in considerazione del fatto che la situazione relativa all’emergenza idrica e all’approvvigionamento non solo non ha fatto registrare miglioramenti, ma continua e che è fondamentale porre in essere e mettere in campo in tempi utili, unitamente ad ulteriori aiuti, i dovuti provvedimenti governativi e ogni necessaria iniziativa finalizzata alla proroga dello stato di emergenza.

Si tratta di un provvedimento indispensabile per i nostri agricoltori, per la tenuta dell’intero comparto e per l’economia di tutto il territorio, dice il deputato agrigentino che evidenzia come grazie allo stanziamento di fondi regionali per 18 milioni di euro, sono stati adottati provvedimenti significativi come la sospensione e l’esonero del pagamento del canone irriguo, che hanno messo gli agricoltori nelle condizioni di affrontare la stagione irrigua con maggiore serenità. Tra i provvedimenti adottati e per i quali viene ora sollecitata una proroga c’è l’ordinanza del 21 novembre scorso, a firma del commissario straordinario per l’emergenza idrica, che stabilisce che per l’intera durata dello stato di emergenza viene autorizzato e attivato, attraverso l’Adduttore consortile S. Carlo-Castello (la cosiddetta “Bretella”), il trasferimento dei volumi idrici dalla diga Gammauta verso la diga Castello.
In virtù di questa questa autorizzazione l’Enel, Ente gestore della diga Gammauta, della quale è anche concessionaria per l’utilizzo idroelettrico, ha temporaneamente sospeso, per l’assoluta necessità di aumentare il volume di invaso della diga Castello, le attività legate alla produzione di energia idroelettrica. In questo modo è stato consentito, fino ad oggi, il trasferimento di circa 2 milioni di mc d’acqua alla Diga Castello, il cui utilizzo è ad uso promiscuo: è sia fonte di approvvigionamento idrico per uso potabile che, per uso irriguo. Più acqua si riesce a immagazzinare, maggiori saranno i benefici per i cittadini e, nel caso specifico, per gli agricoltori.

La proroga dello stato di emergenza e di questa ordinanza – conclude Carmelo Pace – è indispensabile per l’agricoltura della Sicilia occidentale. A richiedere il provvedimento è anche il Movimento Sud chiama Nord con una mozione presentata all’Assemblea Regionale Siciliana di cui è primo firmatario il deputato Giuseppe Lombardo.

La Sicilia, dichiara, è alle prese con una crisi idrica senza precedenti. Interi comparti produttivi rischiano il collasso, l’approvvigionamento idrico per cittadini e imprese è sempre più critico e il nostro equilibrio ambientale è seriamente compromesso. È per questo che abbiamo depositato una mozione per chiedere con urgenza la proroga dello stato d’emergenza, in scadenza il 5 maggio prossimo, affinché non si interrompano gli interventi già avviati e si possano attuare nuove misure di contrasto e adattamento.”

Abbiamo il dovere – continua Lombardo – di insistere perché il Governo nazionale mantenga lo stato di emergenza attivo in modo da garantire risorse straordinarie e continuità nella gestione di un fenomeno che ormai non è più episodico, ma strutturale. La crisi idrica, infatti, persiste in maniera drammatica soprattutto nelle province di Agrigento, Trapani, Enna e Caltanissetta. Rinunciare allo stato di emergenza significherebbe vanificare gli sforzi finora compiuti ed esporre la Sicilia a rischi ancora maggiori.”

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