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È morto Papa Francesco 

Papa Franesco è tornato alla casa del padre". Così il Vaticano ha dato la notizia della morte del Pontefice

Pubblicato 14 ore fa



Poco fa il card. Kevin Farrell ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Secondo quanto apprende l’ANSA da fonti informate, una delle possibili cause della morte di Papa Francesco sarebbe stata un’emorragia cerebrale. Il decesso è sopraggiunto improvvisamente stamane alle 7.35 e, viene riferito, non sarebbe direttamente correlato alle patologie respiratorie.

La traslazione della salma del Papa nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali. Lo riferisce il direttore della sala stampa Matteo Bruni.

FRANCESCO, IL PAPA VENUTO DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO

Jorge Mario Bergoglio nasce il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires. Figlio di emigranti piemontesi, circostanza questa che segnerà il suo magistero, inizia un percorso che lo porta al diploma come tecnico chimico. “A 17 anni – racconta più volte nel corso del suo Pontificato – ero uno studente e lavoravo, avevo i miei progetti. Non pensavo affatto di diventare sacerdote, ma un giorno entrai in parrocchia e lì c’era Dio, ad aspettarmi”. Da qui la svolta che lo porterà a diventare l’erede di Pietro.L’11 marzo 1958 inizia il noviziato nei Gesuiti. Dopo gli studi umanistici in Cile, nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe. Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Il 31 luglio 1973 viene nominato provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Negli anni ’80 vive in Germania per ultimare la tesi dottorale tornando in Argentina nei primi anni Novanta. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale e il 3 giugno 1997 viene promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001 è cardinale da San Giovanni Paolo II e nell’aprile del 2005 prende parte al Conclave che poi eleggerà Benedetto XVI.In questo conclave sembra che Bergoglio avesse preso dei voti per puntare al papato. Appuntamento solo rimandato visto che viene eletto Papa nel conclave del 2013 dopo la storica rinuncia di Joseph Ratzinger. A poco più di un mese dalle dimissioni di Benedetto XVI, il 13 marzo 2013 i cardinali elettori lo scelgono come 265esimo successore di Pietro. Un vescovo venuto “quasi dalla fine del mondo” si definì il Papa nel suo saluto dopo l’elezione. Primo Papa argentino della storia della Chiesa, sceglie il nome di Francesco, nel ricordo del Poverello di Assisi. Un nome che è anche un manifesto visto che al centro del suo pontificato Bergoglio mette subito gli ultimi, i poveri e tutte le persone in cerca di speranza come i migranti e i detenuti. Ai primi dedica uno dei gesti più forti del suo Pontificato, il viaggio a Lampedusa del luglio 2013, circostanza in cui denuncia “la globalizzazione dell’indifferenza”. Ai secondi dedica una Porta Santa speciale nel carcere di Rebibbia in occasione del Giubileo della Speranza nel 2025. In mezzo tanti appelli e richiami per far comprendere al mondo che si tratta di fratelli da non considerare come persone di ‘serie B’. Prima del Giubileo della Speranza Bergoglio, nel 2016, indice l’Anno Santo Straordinario della Misericordia aprendo, per la prima volta nella storia, una Porta Santa in Africa, precisamente a Bangui nella Repubblica Centrafricana. Segno di un’altra missione del Papa argentino: l’attenzione alle periferie. Papa Francesco è anche il Papa che ha guidato la Chiesa nel contesto della “Terza Guerra Mondiale a pezzi”, definizione da lui usata per definire i conflitti tra Russia e Ucraina, la situazione in Medioriente e tante gravi crisi militari e umanitarie in Africa. Anche su questo tema il Papa non ha mai fatto mancare la propria voce denunciando sempre che “la guerra è una sconfitta”.Bergoglio è poi anche il Papa che ha impresso la svolta in relazione al tema della pedofilia e degli abusi nella Chiesa Cattolica, chiedendo “perdono” alle vittime, è il Papa che ha “scomunicato” i mafiosi con un’omelia pronunciata in Calabria nel giugno 2014 ed è sotto di lui che il mondo vive pandemia del Covid-19. L’immagine di lui, solo in una piazza San Pietro deserta sotto la pioggia per la benedizione Urbi et Orbi entra di diritto nella storia Francesco si è speso fino alla fine. I problemi ai polmoni hanno segnato la seconda parte del suo Pontificato. Nel 2023 è ricoverato a fine marzo per una bronchite. Il mondo trema, ma Bergoglio si riprende e celebra la Pasqua. Nel giugno dello stesso anno viene operato all’intestino. Il 2024 è segnato da diversi momenti di difficoltà respiratorie che lo costringono a rinunciare, più volte, alla lettura dei suoi testi.

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