Politica

Elezioni provinciali ad Agrigento, sarà sfida tra Castellino e Pendolino

Sono iniziate oggi le procedure per la presentazione delle liste dei candidati per le elezioni che si terranno il 27aprile

Pubblicato 1 giorno fa

Sono iniziate le procedure per la presentazione delle liste dei candidati per le elezioni del Presidente e dei Consiglieri del Libero Consorzio comunale di Agrigento che si terranno il prossimo 27 aprile.

Sindaci e consiglieri comunali della provincia – 584 in tutto – sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo presidente del Libero Consorzio di Agrigento e il nuovo Consiglio. La modalità di voto è caratterizzato dal cosiddetto “indice di ponderazione” che viene regolato in relazione alla popolazione del Comune. Per intenderci, chi vorrà sedere sul più alto scranno di Sala Giglia dovrà conquistare 55 voti per i Comuni fino a 3 mila abitanti, 82 voti per i Comuni fino a 5mila, 177 per quelli fino a 10mila, 265 voti per i Comuni fino a 30mila abitanti e 280 per quelli fino a 100mila abitanti. La provincia di Agrigento dovrà eleggere 18 consiglieri provinciali.

L’ufficio elettorale è attivo da questa mattina alle 8 fino alle 20 di questa sera e domani, lunedì 7 aprile dalle 8 alle 12 presso la sede del Libero Consorzio Comunale in Agrigento di Piazza Aldo Moro,1 (terzo piano).

A meno di colpi di scena che comunque non ci sentiamo di escludere, i candidati a guidare la provincia sono due: Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro e Giuseppe Pendolino, primo cittadino di Aragona.
In ogni caso, almeno sulla carta, il centrodestra corre diviso. Da una parte il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, sostenuto da Fratelli d’Italia, Democrazia Cristiana, Lega e con il contributo di Udc e Noi Moderati. Dall’altra, il primo cittadino di Aragona, Giuseppe Pendolino, appoggiato da una coalizione trasversale composta da Mpa, Forza Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Il sindaco di Aragona, in realtà, raccoglierebbe consensi anche dal cosiddetto fronte progressista con il deputato e capogruppo all’Ars, Michele Catanzaro, che in tempi non sospetti si era mosso in favore di Pendolino nonostante le proposte del segretario regionale Anthony Barbagallo, che alla direzione regionale del Pd ha invocato “scelte chiare, nette e coerenti” per “segnare la differenza” dal centrodestra. Insomma, niente accordi “contro natura”. La corsa a due tra Castellino e Pendolino sembra ormai cosa fatta ma la situazione è in continuo divenire a tal punto da non escludere la possibilità che alcuni sindaci, che non vogliono né uno né l’altro, facciano emergere una “maggioranza silenziosa” proponendo un terzo nome autorevole al di fuori delle logiche di partito.

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