Mafia, 8 condanne e 6 assoluzioni nel processo sul ritorno degli “scappati”
L'operazione aveva svelato gli stretti legami tra gli esponenti della famiglia di Torretta e del mandamento di Passo di Rigano da sempre punto di origine e di ritorno dei cosiddetti "scappati"
La prima sezione della Corte d’appello di Palermo ha assolto uno dei nove imputati condannati in primo grado nel processo sulla mafia di Torretta (Palermo) e del rione Passo di Rigano del capoluogo siciliano. Scagionato cosi’ Calogero Badalamenti, che davanti al Gup, il 14 marzo 2023, aveva avuto sette anni: lo difendono gli avvocati Edi Gioe’ e Angelo Barone.
Per il resto il collegio presieduto da Giancarla Claudia Infantino, a latere Mario Conte e Luisa Anna Cattina, ha confermato – con lievi modifiche – la decisione del giudice del tribunale, respingendo anche l’appello della procura e della Procura generale. Nel complesso sono stati otto i condannati e sei gli assolti: tra questi ultimi anche l’ex sindaco di Torretta, Salvatore Gambino, accusato di associazione mafiosa e voto di scambio. Le altre assoluzioni, oltre a Badalamenti, riguardano Filippo Gambino, Calogero Zito, Natale Puglisi classe ’59 e il cugino omonimo, classe ’66. Per quel che riguarda le condanne, solo Calogero Caruso e Giovanni Angelo Mannino, difesi dagli avvocati Ninni Reina e Giovanni Mannino, hanno avuto la continuazione con altri reati per cui erano gia’ stati condannati.
Il primo ha avuto complessivamente 13 anni e 4 mesi, di cui 9 anni e 4 mesi per questo procedimento; il secondo invece ha avuto in questo processo 5 anni, contro i 10 che erano stati dati in primo grado e con la continuazione ha totalizzato 13 anni. Gli altri colpevoli sono Lorenzo Di Maggio, 2 anni in continuazione con una precedente condanna, Raffaele Di Maggio, 8 anni e 8 mesi, Francesco Puglisi, 7 mesi e 3 giorni, Simone Zito, 6 anni e 10 mesi, Ignazio Mannino, 6 anni e 8 mesi, e Paolo Vassallo, 1 anno. L’operazione nel 2019 aveva svelato gli stretti legami tra gli esponenti della famiglia di Torretta e del mandamento di Passo di Rigano, da sempre punto di origine e di ritorno dei cosiddetti “scappati”, cioe’ degli Inzerillo, degli Spatola e dei Gambino, all’inizio degli anni ’80 rifugiatisi negli Stati Uniti per evitare il massacro deciso nei loro confronti da parte dei Corleonesi di Toto’ Riina.