Sale in cattedra Gino Cecchettin: forti emozioni all’II.SS. Archimede di Cammarata
La preside Gugliotta ha voluto evidenziare l’esempio del papà di Giulia: la sua compostezza e il suo coraggio
Lunedì scorso presso il teatro comunale di Cammarata, la comunità scolastica dell’II. SS. Archimede di Cammarata ha incontrato Gino Cecchettin, autore del libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, ma, prima di tutto, il papà di Giulia.
L’evento, di grande impatto emotivo e sociale, fortemente voluto dalla preside Giusi Gugliotta, rientra nell’ambito del progetto lettura-incontro con l’autore che l’Istituto porta avanti ormai da anni, riscuotendo molto successo sia tra gli alunni che tra le famiglie.
Dopo i saluti di rito alle autorità civili, militari e religiose presenti e a tutta la platea particolarmente gremita, la dirigente con grande emozione ha dato il benvenuto a Gino Cecchettin, affermando: “Oggi è un giorno speciale perché con questo evento confermiamo il nostro impegno, come comunità educante, alla promozione della parità di genere e nella lotta contro la violenza sulle donne, perché noi scuola, in alleanza con le famiglie, vogliamo costruire una società più giusta ed inclusiva ed educare i giovani ad una cultura del rispetto e a relazioni sane e all’affettività“.
Le docenti referenti del progetto, Giovanna Licata Caruso e Marilù Alferi, hanno evidenziato che l’incontro con Gino Cecchettin è completamente diverso da tutti gli altri. Infatti i ragazzi non hanno incontrano uno scrittore, ma un padre che ha vissuto l’evento più drammatico che un uomo possa sopportare, il quale con la sua testimonianza ha lanciato un messaggio forte alla società civile, ovvero scuotere le coscienze, prendere consapevolezza del problema, rintracciare le motivazioni profonde che ne stanno all’origine per poterle sradicare e fare in modo che il sacrificio di Giulia non sia stato vano.
Molto profonda e ricca di significato la narrazione di Gino Cecchettin, in cui ha ricordato a tutti la necessità di restare umani, di assumere consapevolezza, ma nello stesso tempo ha invitato ad avere fiducia e speranza nella possibilità di contrastare con ogni mezzo la violenza di genere.
Successivamente Gino Cecchettin ha dialogato con gli studenti rispondendo alle loro domande che in maniera composta hanno riflettuto sui temi della violenza di genere, del lutto e della speranza ed hanno ascoltato un padre che ha raccontato di sua figlia Giulia, un padre che ha trasformato la tragedia in un dolore collettivo, la solitudine in un’azione comune per combattere la piaga dei femminicidi.
In questo modo Giulia è diventata un simbolo pubblico, la “Giulia di tutti”, la brava ragazza, sempre sorridente, buona e gentile, con tanti progetti per il suo futuro.
Gino Cecchettin ha poi chiarito l’importanza della Fondazione Giulia Cecchettin che si basa su valori fondamentali come integrità, onestà, inclusione, parità di genere e rispetto dei diritti umani. Attraverso campagne di sensibilizzazione e progetti innovativi, mira a promuovere un cambiamento sociale e culturale, creando un ambiente in cui ogni individuo possa sentirsi al sicuro e valorizzato.
Particolarmente forte l’ultima esortazione di Gino Cecchettin ai ragazzi dell’Archimede: “Studiate, la conoscenza è libertà e vi permetterà di maneggiare il vostro futuro. Coltivate i vostri talenti e portate avanti il vostro progetto di vita”.
L’incontro è stato moderato dalla professoressa Rosalia Lo Sardo.
A conclusione dell’evento, in un clima generale di grande e toccante emozione la preside Gugliotta ha sottolineato l’esempio del papà di Giulia: la sua compostezza e il suo coraggio fanno comprendere a tutti che è possibile trasformare l’atroce e straziante dolore in forza e speranza.