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“Le cimici in auto fanno scoprire gli abusi sessuali sui nipotini”, lo zio finisce a processo 

A sette mesi di distanza dai fatti che hanno sconvolto Favara, un ventiseienne finisce a processo con l’accusa di aver abusato sessualmente di due suoi nipotini

Pubblicato 3 ore fa

Una vicenda scabrosa venuta fuori con drammatica ed estrema chiarezza grazie alle cimici installate (per altre ragioni) sull’auto. A sette mesi di distanza dai fatti che hanno sconvolto Favara, un ventiseienne finisce a processo con l’accusa di aver abusato sessualmente di due suoi nipotini tredicenni. Un orrore ancora più grande se si considera che all’uomo è contestato un altro gravissimo ed ignobile reato: in occasione di una delle due violenze avrebbe fatto assistere il proprio figlio di appena due anni. L’imputato comparirà il prossimo 19 febbraio davanti il giudice Micaela Raimondo. La procura di Agrigento, con il pm Annalisa Failla, ha avanzato lo scorso gennaio la richiesta di giudizio immediato. La difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Cusumano, ha invece chiesto il rito abbreviato condizionato all’audizione di un perito in grado di accertare l’eventuale capacità di intendere dell’uomo.

La vicenda è venuta fuori per caso e non perché si indagasse in relazione alle violenze. I carabinieri, che stavano monitorando il ventiseienne per altre ragioni, ascoltano le intercettazioni in presa diretta e informano immediatamente la procura di Agrigento guidata da Giovanni Di Leo che, altrettanto immediatamente, chiede e ottiene la cattura del favarese. L’uomo si trova in carcere dal luglio 2024. Intanto l’inchiesta si allarga e gli inquirenti formalizzano nuove accuse con gli episodi di violenza contestati che da due salgono a sei. I minori, sentiti durante l’incidente probatorio con l’ausilio di una psicologa, hanno poi confermano tutto al giudice.  

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