Mafia

Il boss chiede una pianta e il foglio illustrativo di un farmaco, richieste respinte 

No alle richieste avanzate da Giuseppe Falsone, il boss di Campobello di Licata a capo della mafia agrigentina

Pubblicato 2 giorni fa

No alle richieste avanzate da Giuseppe Falsone, il boss di Campobello di Licata a capo della mafia agrigentina. L’ergastolano, condannato neanche un mese fa ad altri 22 anni di carcere nell’inchiesta Xidy, aveva chiesto all’amministrazione penitenziaria di poter acquistare delle sommità fiorite di timo e di entrare in possesso del foglio illustrativo di una medicina che prendeva.

Entrambe le richieste sono state respinte e la decisione è stato peraltro confermata sia dal tribunale di Sorveglianza di Novara che dalla Cassazione. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.

“Non sussiste un diritto soggettivo del detenuto all’acquisto di sommità di timo per curarsi” si legge nel provvedimento del tribunale. No anche all’acquisizione del “bugiardino” di un medicinale: “Una pretesa ininfluente – scrive la Cassazione – poiché risulta difficile pensare che il detenuto non conosca gli effetti di un farmaco che per lungo ha preteso gli venisse consegnato e che, in ogni caso, gli deve essere prescritto con indicazione delle modalità di assunzione”.

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