Agrigento2025: tra speranze e sfide si è svolta la conferenza di presentazione
Adesso tempo e fatti daranno le consuete incontrovertibili risposte a giornalisti, cittadini, amministratori ed opinion leader. Ma intanto è tempo di "Agrigento 2025"
Roma, dall’inviato Rogero Fiorentino.
A Roma, Palazzo Grazioli, presso la sede della “stampa estera”, si è conclusa la conferenza stampa di presentazione di “Agrigento capitale della cultura 2025”. A fare gli onori di casa con un breve saluto è stato il presidente Maarten Van Aalderen; sul programma che per tutto l’anno vedrà Agrigento “città principe d’Italia” sono intervenuti il Dir. dell’ufficio dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento Don Giuseppe Pontillo, il Direttore della Fondazione Agrigento 2025 Roberto Albergoni, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, l’assessore ai beni culturali della Regione Sicilia Francesco Scarpinato, il presidente del Polo territoriale di AG Gianfranco Tuzzolino e l’assessore comunale al turismo Costantino Ciulla.
Il sindaco della Città dei Templi Francesco Miccichè, nel suo brevissimo intervento, ha parlato di impegno profuso e di come Agrigento avesse bisogno di un aiuto importante manifesto a suo dire con Agrigento 2025: “Noi andiamo avanti e siamo ben felici di farlo, i fatti ci daranno ragione” ha poi rimarcato. Per il Direttore della Fondazione Agrigento 2025, Roberto Albergoni, questo anno rappresenta un “laboratorio di pensiero per elaborare visioni di un futuro migliore”. Albergoni si è poi soffermato sulle “strade da percorrere per fare in modo che l’evento torni utile per i giovani ed il loro futuro. L’ex direttore del Teatro Garibaldi di Palermo ha cavalcato la dialettica del convincimento sul tema del “miglioramento della dimensione strutturale della Città” e sulle riaperture di luoghi come Palazzo Tomasi “presto hub culturale del centro storico”. Ha ammesso che forse “la comunicazione per certi versi è stata carente”, ma questo “è servito per farci riflettere su cosa non è andato”. L’obiettivo finale sarebbe comunque quello di rafforzare le “connessioni con le altre città per la riapertura di intelligenze, di anime e di cuori per tutti coloro che arriveranno ad Agrigento per visitare i luoghi, questo vogliamo realizzare” – ha detto.
La conferenza stampa di presentazione del programma non è entrata proprio in alcuni dei dettagli che forse sarebbe stato bene esemplificare ai giornalisti, anche stranieri, ma sicuramente ha rappresentato l’anticamera di qualcosa di buono per la città di Pirandello. C’è stato tempo anche per qualche battuta di buon auspicio dell’attore Beppe Convertini i che presenterà in “pompa magna” l’arrivo del Presidente Mattarella sabato prossimo ad Agrigento proprio per rilanciare l’eccezionalità di questa ormai nota opportunità che, secondo l’attore, classificherebbe la Sicilia ancor più “regione più bella del mondo”. Per Don Giuseppe Pontillo – ha spiegato – il patrimonio culturale diviene un bene comune, frutto dell’impegno attivo di ogni cittadino. Una proposta culturale matura e inclusiva, che vede la collaborazione di tutti gli attori culturali della città e la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico. Per il direttore dell’ufficio dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento si configurerebbe dunque un percorso di valorizzazione condivisa, capace di intrecciare arte e fede, esaltando anche “realtà di provincia come Burgio e Caltabellotta”, per citarne alcune.
Gianfranco Tuzzolino, in qualità di Presidente del Polo territoriale di Agrigento – Università di Palermo, ha parlato di Agrigento come “luogo di scambio e attraversamento … che con tutte le sue contraddizioni è però riuscita a coinvolgere perfino il CNR, più Atenei italiani ed accademici che “contribuiranno a portare avanti i progetti della Agrigento del futuro”. Dulcis in fundo l’annuncio, entro l’anno, dell’apertura della nuova sede dell’Università in centro. L’assessore comunale alla cultura e turismo, grandi eventi e spettacoli, politiche giovanili e tempo libero, Costantino Ciulla , si è detto “fiducioso e contento”. Nel suo excursus sul procedimento burocratico che ha portato ad Agrigento a capitale della cultura, ha parlato “di visione”, di “lavoro incredibile che resterà anche dopo il 2025” che vedrà – ha annunciato – “l’apertura del museo civico dopo quarant’anni” e dell’ex carcere di San Vito.
L’Assessore della Regione Sicilia ai beni culturali Francesco Scarpinato, incalzato successivamente dai microfoni di Grandangolo, scortato e di corsa in uscita a margine della conferenza, ha fatto ricordare il più classico del politichese parlato. Facendo “slalom” sulle polemiche degli ultimi giorni su Schifani, l’eventuale commissariamento e l’invio dei tecnici a supporto di Agrigento capitale della cultura, si è espresso sul “momento epocale che sta cambiando il volto della Sicilia”, sulla “massima collaborazione al sindaco Micciche”. Ha poi precisato: “quello che ha fatto il governo Schifani è qualcosa di eccezionale”; e poi: “i problemi ci sono stati ma ce la faremo verso nuovi orizzonti”. Vantando alcuni avi natii della provincia di Agrigento, in prima fila si è rivisto anche l’ex ministro dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio: “Agrigento come la sua provincia sono complesse, oggi – ha detto – c’è un’occasione di rilancio. Ma gli italiani sono i Re dei lamentii…”
Conferenza stampa terminata poco dopo, adesso tempo e fatti daranno le consuete incontrovertibili risposte a giornalisti, cittadini, amministratori ed opinion leader. Ma intanto è tempo di “Agrigento 2025”: ora o mai più? Vedremo, l’anno è appena cominciato. di Rogero Fiorentino.