“Segreta Agrigento, radici d’antico”: inaugurata la mostra nella caserma Anghelone
La mostra rientra nel progetto Rupe Atenea che prevede il recupero, la valorizzazione e la fruizione della Caserma Anghelone
È stata inaugurata questa mattina la mostra “Segreta Agrigento, radici d’Antico”, un percorso che invita a riscoprire il patrimonio naturale e culturale di Agrigento, offrendo un’esperienza immersiva che lega archeologia e botanica, scienza e storia, in un viaggio suggestivo alle radici della salute.
La mostra rientra nel progetto Rupe Atenea che prevede il recupero, la valorizzazione e la fruizione della Caserma Anghelone. Nelle scorse settimane era stato firmato un protocollo d’intesta tra il questore di Agrigento, Tommaso Palumbo, il direttore della Direzione regionale dell’Agenza del demanio, Silvano Arcamone, e il direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, Roberto Sciarratta.
La mostra “Segreta Agrigento – Radici d’Antico” esplora un’area archeologica che rappresenta l’estensione del Quartiere Ellenistico-Romano di Akragas, databile tra il VI e il III secolo a.C. e custodita presso la Caserma della Polizia di Stato. I rilievi e lo studio del materiale archeologico hanno condotto a una mostra curata dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e dal Parco Valle dei Templi. Al centro della riscoperta è la presenza di un sacello arcaico di grande rilevanza religiosa, con offerte votive fra cui molte ceramiche provenienti da Atene e la celebre statua dell’Efebo di Agrigento. Dopo la distruzione cartaginese del 406 a.C., l’area vide la costruzione di nuovi edifici, tra cui una bottega destinata alla produzione del lykion, un collirio medicamentoso. Alcuni contenitori utilizzati per questo preparato sono esposti per la prima volta.