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L’estorsione al benzinaio di Villaseta, ecco come il clan imponeva le assunzioni 

Organizzare una rapina per costringere il titolare di un distributore di benzina a licenziare un dipendente e assumere un operaio gradito al clan

Pubblicato 22 ore fa

Organizzare una rapina per costringere il titolare di un distributore di benzina a licenziare un dipendente e assumere invece un operaio gradito al clan. È quanto emerge dall’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha fatto luce sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle, culminata questa mattina con l’esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di trenta indagati

Tra le contestazioni mosse dai magistrati antimafia vi è anche un’estorsione ai danni di un imprenditore agrigentino che opera nel campo dei carburanti. Il fatto risale al novembre dello scorso anno e Villaseta è il teatro di questa incredibile vicenda. Il 16 novembre, in particolare, viene messa a segno una rapina al distributore di benzina nel popoloso quartiere. Uno dei dipendenti, dopo essere stato avvicinato da almeno due persone, consegna l’incasso del pomeriggio di circa 400 euro. Soltanto in un secondo momento – e grazie all’attività investigativa dei carabinieri – si capirà che quanto avvenuto non è un episodio isolato bensì un piano studiato a tavolino per scopi ben diversi. 

Ed in effetti uno dei dipendenti della stazione di servizio, che aveva cominciato a lavorare soltanto pochi giorni prima, era stato fin dall’inizio bersaglio di reiterate pressioni. In una occasione era stato avvicinato da qualcuno che lo aveva “invitato” a tornarsene al paese. Un’altra volta ancora, nonostante l’impianto fosse ancora chiuso, un soggetto avrebbe atteso dieci minuti lì davanti perchè voleva essere servito direttamente da lui. Infine, altre due persone avrebbero preteso dieci euro di benzina senza pagare. Poi la rapina. Il risultato non tardò ad arrivare. Il giorno seguente al dipendente non fu rinnovato il lavoro e al suo posto fu assunto un soggetto ritenuto dagli inquirenti “vicino” al clan di Villaseta

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