Mafia

Messina Denaro, il procuratore Vella: “Si sentiva una certa interferenza sulle indagini”

Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, durante la presentazione del libro “Mafiare” del giornalista Franco Castaldo

Pubblicato 5 ore fa

“Messina Denaro, quando io ero applicato alla Dda di Palermo, lo si sentiva molto forte nei legami con le famiglie del Belice e col mandamento di Sambuca-Santa Margherita Belice. Si sentiva questa presenza di Messina Denaro, una presenza importante per le famiglie agrigentine, era un punto di riferimento citato con grande rispetto nella prima decade del 2000. Ma si sentiva anche questa interferenza intorno alle indagini di Messina Denaro che è sempre stata una costante fortissima anche in un periodo in cui Cosa nostra siciliana non era più la stessa che eleggeva gli onorevoli.” Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, durante la presentazione del libro “Mafiare” del giornalista Franco Castaldo e della celebrazione dei venti anni del giornale “Grandangolo”.

“Intorno a Messina Denaro c’era questa cosa che rendeva tutto più grigio, complicato, direi strano – ha proseguito il procuratore Vella – Ricordo nell’inchiesta Scacco Matto che avevamo individuato un’officina a Castelvetrano e c’erano degli uomini d’onore della Valle del Belice portavano messaggi e andavano a parlare con lui, anche tramite intermediari. Organizzammo il pedinamento di uno di questi uomini d’onore e venimmo stoppati, come può avvenire in questi casi, perchè dall’altra parte stava lavorando il Ros. Molto dopo, nell’inchiesta che portò all’arresto della sorella di Messina Denaro, venne fuori che quello era effettivamente un posto importante ma venne arrestato a distanza di molto tempo. 

Il capo dei pm di Gela prosegue: “Quando noi uscimmo con Scacco Matto era il 2008, e questi dati vennero divulgati. L’impressione era arrestiamo da questa parte e immediatamente dopo dall’altra parte stanno facendo il loro e si arresta. Non era esattamente così, siamo arrivati al 2023 per catturarlo. Essendo nato a Mazara, posso dire che Messina Denaro l’ha frequentata. I collegamenti erano fortissimi con il mandamento, scoprirlo a Campobello di Mazara in un posto dove tutti lo conoscevano da ragazzo, non potevi non riconoscerlo. Una cittadina di quasi 15mila abitanti, arata dalle indagini e vederlo in queste ultime immagini che fa la spesa, che viene accompagnato e nessuno racconta una cosa, devo dire che mi colpisce parecchio”. 

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