“Prometteva posti di lavoro in cambio di soldi”, condannato ex impiegato postale
Per una delle ipotesi di reato è stato riconosciuto colpevole mentre per altre cinque è stato prosciolto poiché le querele sono arrivate in ritardo
Un anno di reclusione e seicento euro di multa per truffa. Il tribunale di Sciacca ha condannato Alfonso Caruana, 47 anni, di Ribera, ex impiegato postale. L’uomo era stato arrestato quattro anni fa dai carabinieri a margine di un’inchiesta che aveva fatto luce su una truffa compiuta ai danni di almeno sei persone. L’imputato, secondo quanto ricostruito, avrebbe promesso false assunzioni alle Poste in cambio di denaro. Per una delle ipotesi di reato è stato riconosciuto colpevole mentre per altre cinque è stato prosciolto poiché le querele sono arrivate in ritardo.
Secondo le indagini, in poco più di tre mesi la banda era riuscita a truffare ben sei persone – tutte originarie della provincia di Palermo – facendosi accreditare 45 mila euro. Le vittime, adescate nei modi più disparati, sono finite sul lastrico indebitandosi. Durante il blitz i carabinieri hanno anche sequestrato falsi contratti di assunzione che riportavano addirittura la sigla sindacale “Cobas-Poste Italiane” che ha sede a Ribera in via Etna, e delle carte postepay dove venivano accreditati i soldi delle vittime.
Nelle scorse settimane, col rito abbreviato, si è definita la posizione di di Sylvia Adamczyk, 51 anni, residente a Palermo, che ha patteggiato la pena di un anno e sei mesi. Un anno e otto mesi, invece, è la condanna nei confronti di Antonina Campisciano, 47 anni, originaria di Sant’Anna di Caltabellotta.