Beccata a gettare rifiuti in strada, il giudice: “Scarsa educazione ma no al sequestro dell’auto”
Il giudice pur condividendo "la scarsa educazione civica e inesistente rispetto per l'ambiente" non ha dato l'ok al sequestro dell'auto
Sorpresa a gettare rifiuti in strada viene multata e denunciata ma la richiesta della procura di Agrigento di sequestrarle anche l’automobile, ritenuto il mezzo attraverso il quale si compie il reato, viene rigettata dal giudice. La vicenda vede protagonista un’agrigentina (difesa dall’avvocato Leonardo Marino) beccata in flagranza dalla polizia provinciale, lo scorso 24 ottobre, ad abbandonare sacchetti contenenti indumenti dismessi lungo la strada provinciale 2, tra Piano Gatta e Montaperto.
Nei confronti della donna, oltre la sanzione, scattò anche la denuncia con contestuale richiesta di sequestro del mezzo avanzata dalla procura di Agrigento. Il gip Iacopo Mazzullo, pur condividendo “la scarsa educazione civica e l’inesistente rispetto per l’ambiente dell’indagata”, non ha convalidato il provvedimento e ha respinto la richiesta di emissione di un nuovo sequestro. Per il giudice, infatti, “non è infatti la disponibilità di un’autovettura a favorire la ricaduta nel delitto”. In sostanza, sostiene il gip, anche senza macchina l’indagata potrebbe gettare nuovamente rifiuti sul suolo pubblico non essendo la disponibilità del mezzo necessaria alla reiterazione del reato.
Una versione non condivisa dal procuratore Giovanni Di Leo e dal sostituto procuratore Gloria Andreoli che lo scorso 4 novembre hanno impugnato l’ordinanza: “Lo stesso malcostume censurato dal decidente depone, al contrario, per il concreto rischio di reiterazione di condotte similari proprio perchè si tratta con evidenza di una abitudine e che, al contrario di quanto deciso, l’indisponibilità dell’auto può trovare decisivo ostacolo”. I giudici della prima sezione del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno tuttavia rigettato il ricorso della Procura confermando l’ordinanza del gip Mazzullo.