Frode nel commercio di gasolio, revocata misura a imprenditore di Palma di Montechiaro
Cinque delle quattordici persone indagate sono agrigentine, tutti imprenditori impegnati nel settore del commercio di carburante
Il tribunale del Riesame di Catania, accogliendo il ricorso degli avvocati Giuseppe Vinciguerra e Rosario Prudenti, ha annullato l’ordinanza del gip disponendo la revoca della misura cautelare nei confronti di Rosario Falco, 48 anni, di Palma di Montechiaro. L’uomo, sottoposto inizialmente all’obbligo di dimora, era finito al centro di un’inchiesta che ipotizza l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione fraudolenta all’accertamento e al pagamento delle accise su prodotti energetici, emissione di fatture per operazioni inesistenti, frode in commercio e autoriciclaggio. A Falco è stato anche dissequestrata l’attività.
Cinque delle quattordici persone indagate sono agrigentine, tutti imprenditori impegnati nel settore del commercio di carburante. Si tratta di Pietro Giuseppe La Quatra, 34 anni, di Palma di Montechiaro; Salvatore Incardona, 45 anni, di Palma di Montechiaro; Rosario Falco, 48 anni, di Palma di Montechiaro; Calogero Sambito, 64 anni, di Palma di Montechiaro; Alfonso Farruggia, 60 anni, di Raffadali. Sono accusati di aver fatto parte dell’associazione in qualità di gestori dei depositi di prodotto energetico. Secondo l’impianto accusatorio, avrebbero ricevuto in consegna il carburante commercializzato dalla G & G s.r.l. e distratto dalla sua reale destinazione in tal modo consentendo all’associazione di ottenere l’indebito risparmio di imposta con correlativo danno a carico dell’Erario.