Agrigento

L’addio a Patrizia Russo, il ricordo dei figli: “Ciao mamma, vittima di una violenza insensata”

Centinaia di persone hanno preso parte ai funerali dell'insegnante agrigentina uccisa dal marito lo scorso 16 ottobre

Pubblicato 58 minuti fa



Patrizia è tornata a casa. Agrigento rende omaggio all’insegnante uccisa dal marito a coltellate lo scorso 16 ottobre in un appartamento a Solero, piccola cittadina alle porte di Alessandria. Centinaia di persone hanno preso parte ai funerali della docente, celebrati da don Giuseppe Cumbo nella chiesa Sacro Cuore delle Rocche. Silenzio, commozione, lacrime. Un dramma tutto agrigentino. In prima fila i figli di Patrizia, Francesco e Giuliana. Le loro facce segnate dal dolore, il cuore pieno d’amore. Entrambi hanno voluto ricordare così la madre: “È stata portata via da un atto di violenza insensato, un gesto atroce. Non ci sono parole per descrivere il senso di ingiustizia che proviamo, lei meritava solo amore e invece è stata vittima di un volere che non potremo mai comprendere. Noi figli adesso affronteremo una realtà tanto difficile senza di lei ma lo faremo come ci ha insegnato, portando il suo amore. Ciao mamma.” 

Dinanzi al mistero della morte di una innocente si sta in silenzio, si riflette, si piange” – ha detto don Giuseppe Cumbo durante l’omelia – “Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: “Non piangere!”. Desidero immaginare così l’incontro tra Gesù e Patrizia. Vedendola arrivare alle porte del paradiso il Signore sarà stato preso da grande compassione per lei e le avrà detto:“Non piangere!”.

Un passaggio è dedicato anche a Giovanni Salamone, marito e padre trasformatosi in un batter di ciglio in omicida: “Ci conceda il Signore di fermare tutto ciò che è portatore di morte. Ci aiuti a comprendere che la violenza non risolve i problemi anzi li amplifica e che ogni forma di chiusura mentale e relazionale è l’anticamera di un tunnel che non ci farà mai vedere la luce. Ci aiuti a comprendere che tante “risurrezioni” passano attraverso la nostra capacità di cogliere e decifrare ogni minimo segnale di disagio e offrire relazioni efficaci di aiuto, per scongiurare il peggio; e che, quando il peggio è avvenuto, passano anche dalla nostra disponibilità a perdonare, senza per questo giustificare il male o diventare complici di chi lo compie.”

Da Alessandria a rendere omaggio a Patrizia anche il sindaco di Solero Andrea Toniato, in prima fila insieme alla giunta di Agrigento, e il parroco di Solero, Don Mario Bianchi. “Siamo vicini ai figli, siamo qui per partecipare e ricordare Patrizia, che si è fatta voler bene subito nella nostra piccola comunità”, ha detto il primo cittadino di Solero che i primi di novembre inaugurerà un sportello di ascolto per chi è fragile ed ha bisogno di aiuto; una iniziativa, la cui esigenza e’ emersa in modo “ancora piu’ evidente” dopo il grave fatto di sangue la cui eco non si e’ ancora spenta. 

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