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Corruzione e tangenti, giudizio abbreviato per Gaetano Di Giovanni

Giudizio abbreviato per l'ex comandante della polizia municipale nonche' capo di Gabinetto del sindaco di Agrigento

Pubblicato 3 ore fa

Giudizio abbreviato per l’ex comandante della polizia municipale nonche’ capo di Gabinetto del sindaco di Agrigento, Gaetano di Giovanni, arrestato l’11 aprile dai carabinieri di Partinico, paese al centro della vicenda, per l’accusa di corruzione.

La scelta dei suoi legali Marcello Montalbano e Roberto Mangano e’ stata formalizzata all’apertura dell’udienza preliminare davanti al gup di Palermo. Di Giovanni, 59 anni, all’epoca dei fatti, ovvero nell’estate del 2021, dirigente del distretto socio-sanitario di Agrigento, e’ accusato di avere favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti (per un importo totale complessivo di 204.051 euro) alla societa’ Medea e l’affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento (per un importo complessivo di 89.355 euro) alla coop di Partinico, Nido d’argento, ricevendo dai rappresentanti della societa’, in almeno tre tranches, la somma complessiva di 7.500 euro. Il 20 novembre si torna in aula per l’interrogatorio di Di Giovanni, sollecitato dai suoi legali, e la requisitoria del pubblico ministero, per l’ex capo dei vigili e altri due imputati, che sara’ articolata in due udienze. Altri quattro, che non hanno chiesto riti alternativi, sono stati rinviati a giudizio.

Il presidente della Nido d’argento, Giuseppe Gaglio e Massimiliano Terzo, formalmente dipendente part-time della stessa coop, hanno chiesto di patteggiare 4 anni e 4 mesi di reclusione. Due anni e 11 mesi di reclusione e’ la proposta di applicazione della pena per Francesco Chiavello, ex dipendente della coop. Gli stessi si sono offerti di pagare 500 euro a ogni Comune come “acconto” del risarcimento del danno. Il Comune di Santa Elisabetta, nonostante l’opposizione della difesa degli imputati, si e’ costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Elisabetta Fragapane. Il Comune di Agrigento, dopo che Di Giovanni ha offerto un risarcimento di 7.000 euro, ha ritirato la costituzione. 

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