La droga e i tre mandamenti mafiosi di Palermo: 19 condanne
La pena più alta, 20 anni in continuazione con una precedente condanna, è toccata al boss Michele Micalizzi, genero del capomafia Saro Riccobono
Si è concluso con 19 condanne e 8 assoluzioni il processo in corso in abbreviato, davanti al gup Clelia Maltese, per un maxi traffico di droga tra Sicilia, Calabria e Campania. Alla sbarra vertici e gregari dei clan di Porta Nuova, Tommaso Natale e Brancaccio che avrebbero fatto accordi con camorra e ‘ndrangheta per rifornire le piazze di spaccio del capoluogo siciliano. La pena più alta, 20 anni in continuazione con una precedente condanna, è toccata al boss Michele Micalizzi, genero del capomafia Saro Riccobono. Quindici anni e 4 mesi sono stati inflitti a Giuseppe Marsalone, 15 e sei mesi a Vincenzo Vaglica. L’accusa in aula era rappresentata dai pm Bruno Brucoli e Federica La Chioma.
Gli altri condannati sono Leo Brancatisano (3 anni e 2 mesi), Claudio Caruso (1 anno e 8 mesi,) difeso dagli avvocati Marco Clementi e Riccardo Marretta. Nei sui confronti è caduta la più grave ipotesi di associazione tanto che gli è stata restituita la somma di 26 mila euro che gli era stata sequestrata. Condannati anche Giuseppe Ciresi (1 anno e sei mesi), Maurizio Di Fede (6 anni, 6 mesi e 20 giorni), Salvatore Di Giovanni (2 anni e 20 giorni), Francesco Failla (2 anni e quattro mesi), Christian Boncimino (2 anni), Giuseppe Gravanti (7 anni), Vincenzo La Mantia (4 mesi,) Federico La Rosa (1 anno e 4 mesi in continuazione con una precedente condanna), difeso dall’avvocato Vincenzo Giambruno. Per lui è caduta la più grave accusa di associazione a delinquere. E ancora Alessandro Miceli (4 mesi), Andrea Mollica (3 anni e 2 mesi), Grazia Pace (4 anni, 5 mersi e 5 giorni), Onofrio Claudio Palma (7 anni, 6 mesi e 20 giorni), Salvatore Spataro (14 anni, 9 mesi e 23 giorni in continuazione). Assolti Marco Palma e Pasquale Russo, difesi dall’avvocato Giulio Bonanno, Girolamo Celesia, difeso dall’avvocato Enrico Tignini, Tommaso Nicolicchia, avvocato Riccardo Bellotta, Giuseppe Gonfalone, Salvatore Lotà, Giovanni Giardina, avvocato Antonio Turrisi, Salvatore Marsalone, difeso dagli avvocati Mario Bellavista e Fausta Catalano.