Giudiziaria

“Furti di maioliche nell’agrigentino”, al via Appello per tre imputati 

Coinvolti nell’inchiesta su una serie di furti di maioliche del diciannovesimo secolo messi a segno tra Sambuca di Sicilia e Sciacca

Pubblicato 5 mesi fa

Al via il prossimo 21 ottobre il processo di Appello a carico di tre imputati coinvolti nell’inchiesta su una serie di furti di maioliche del diciannovesimo secolo messi a segno tra Sambuca di Sicilia e Sciacca. In primo grado il gup Stefano Zammuto aveva disposto tre condanne: due anni e otto mesi di reclusione per Vincenzio Di Benedetto, 72 anni, e Marco Gambino, 35 anni di Sciacca; tre anni e due mesi di reclusione per Giuseppe Mancia, 41 anni di Salemi. Secondo l’accusa, che però ha retto soltanto in parte al vaglio processuale, i cinque avrebbero fatto parte di un’associazione specializzata nei furti di pregiate maioliche per pavimenti prodotte tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da diverse scuole siciliane di ceramica.

L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Sciacca, prende le mosse dall’arresto a Sambuca di Sicilia, da parte della locale Stazione Carabinieri, di alcuni appartenenti al gruppo criminale, sorpresi, nel febbraio del 2022, mentre rubavano da una villa disabitata numerose maioliche e consentiva un’analisi mirata di alcune denunce di eventi simili presentate dai proprietari di diverse abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate, ubicate nelle province di Agrigento e Trapani. 

Il modus operandi era ben collaudato: grazie all’ottima conoscenza del territorio, gli esponenti del gruppo individuavano gli obiettivi da colpire – vecchi casolari e abitazioni risalenti al 19° e al 20° secolo – al cui interno si introducevano di giorno per non destare sospetti. Le maioliche venivano, quindi, divelte dai pavimenti e riposte in apposite cassette di legno, venendo prelevate di notte e subito consegnate a ricettatori di Palermo. In alcuni casi, erano proprio gli stessi ricettatori a commissionare i furti, indicando la tipologia del disegno e il colore delle maioliche richieste. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte, Francesco Di Giovanna e Salvatore La Vardera.

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