Giudiziaria

Estorsione con metodo mafioso a Canicattì, al via gli interrogatori dei tre indagati 

L’inchiesta ipotizza una estorsione ai danni di un’intera famiglia “costretta” a non affittare un magazzino di loro proprietà

Pubblicato 4 mesi fa

Compariranno domani, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Walter Turturici, i tre indagati arrestati ieri mattina dalla Squadra mobile di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta su una estorsione con metodo mafioso a Canicattì. Si tratta di Antonio Maira, 75 anni; Antonio La Marca, 33 anni; Giovanni Turco, 20 anni. I tre, difesi dagli avvocati Angelo Asaro, Giovanni Salvaggio e Annalisa Lentini, sono attualmente sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere.

L’inchiesta, avviata nell’aprile dello scorso anno, ipotizza una estorsione ai danni di un’intera famiglia “costretta” a non affittare un magazzino di loro proprietà all’interno del quale sarebbe dovuto sorgere una officina meccanica. Contestata l’aggravante del metodo mafioso poiché, secondo l’accusa, Maira avrebbe rimarcato la sua storica appartenenza alla Stidda per fare pressione sulle persone offese. 

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