“Bocca di rosa”, il murale di Igor Scalisi Palminteri a Ravanusa
Un murale dentro al quale c’è la storia di una donna che riesce a vedere lontano perché riesce a guardare dentro di sé
A Ravanusa in piazzetta Minghetti affiora un grosso dipinto sul muro di un’abitazione. “Bocca di Rosa” è il dipinto di Igor Scalisi Palminteri. Il titolo stesso, evoca un senso di vitalità e passione, simboleggiando la bellezza intrinseca e la determinazione delle donne nel perseguire i propri sogni e ambizioni. Il titolo fa pensare subito a Fabrizio De Andrè e al suo capolavoro, alla sua ironia nel raccontare la storia di una prostituta che viaggia di villaggio in villaggio.
“Ed è bello quello che esprime De Andrè, a mio modo di vedere, nel considerare nella sua canzone gli ipocriti e le ‘invidiose’, se vogliamo chiamarle così, parafrasando il cantautore: ipocrisia e invidia nei confronti del comportamento di Bocca di rosa, appunto. Non so quanto lo fosse effettivamente, ma mi piace pensarla così: libera”, dice il pittore. “Nel dipingere il ritratto di questa donna forse anche un po’ regale, forte e intensa ho provato a esprimere l’emancipazione, il percorso che porta le donne alla libertà: di dire ciò che pensano, di vestire come credono, di andare dove vogliono e di fare ciò che vogliono. Una donna che rifiuta ogni forma di violenza, che riesce a esprimere il proprio dissenso, una donna che ha un utero in testa, che forse è un fermaglio, forse un riccio, forse effettivamente è un utero, non escludo le donne che non hanno avuto figli o che non possono generare. È un dipinto collegato al pensiero creativo delle donne, alla capacità generatrice non solo di procreare ma di produrre pensiero, azione, desiderio e libertà. Ho provato a immaginarmi, a essere più donna possibile nel dipingere ‘Bocca di rosa’, un murale dentro al quale c’è la storia di una donna che riesce a vedere lontano perché riesce a guardare dentro di sé”, commenta ancora Igor Scalisi Palminteri.