Giudiziaria

“Ricattano volontario della Caritas chiedendogli 10 mila euro”, al via processo a due favaresi 

Secondo l'accusa avrebbero ricattato un volontario della Caritas chiedendogli 10 mila euro per non diffondere registrazioni compromettenti

Pubblicato 9 mesi fa

Si è aperto questa mattina il processo a carico di due favaresi – Salvatore Scarabeo, 36 anni, e Maria Teresa Noto, 33 anni – finiti sul banco degli imputati con l’accusa di estorsione aggravata. La coppia, secondo l’accusa sostenuta in aula dal pm Elenia Manno, avrebbe ricattato un volontario della Caritas chiedendogli 10 mila euro per non diffondere alcune registrazioni ritenute compromettenti.

Questa mattina, davanti i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, si è svolta la prima udienza dedicata all’assunzione dei mezzi di prova. La procura ha chiesto la nomina dei periti per effettuare le trascrizioni delle intercettazioni. Il prossimo 20 maggio, invece, comparirà in aula per l’esame proprio il volontario della Caritas, al centro delle presunte richieste estorsive.

I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2017 ed il 2018. Gli inquirenti stanno indagano sulla scomparsa di Gessica Lattuca, la ragazza scomparsa da Favara, e quasi per caso scoprono grazie ad alcune intercettazioni un presunto giro di ricatti sessuali tra Favara e Castrofilippo. Nel caso specifico, un settantenne volontario della Caritas sarebbe stato vittima di una estorsione con continue richieste di soldi avanzate dai due favaresi per non pubblicare alcune registrazioni compromettenti. Il volontario, infatti, sarebbe stato registrato in più occasioni mentre palpeggiava la donna durante un trasporto in ospedale.

Quest’ultima, insieme al compagno, avrebbe così cominciato ad avanzare richieste di denaro pari a 10 mila euro per non rivelarne il contenuto. Le intercettazioni hanno svelato il presunto ricatto e il volontario della Caritas, interrogato dai carabinieri, ha poi confermato la circostanza. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano e Olindo Di Francesco. 

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