Il boss, il genero consigliere comunale e le elezioni: “Poi si vede chi deve fare il vicesindaco..”
Che il boss Salvatore Imbornone, tornato alla guida del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera, avesse a cura le sorti politiche del genero consigliere comunale emergerebbe chiaramente dall’attività di indagine dei carabinieri
Nel 2018 aveva tentato il grande salto in politica candidandosi a sindaco di Lucca Sicula, dopo aver ricoperto l’incarico di vicesindaco e assessore, perdendo le elezioni con uno scarto di appena 38 voti. C’è anche il consigliere comunale Gabriele Mirabella tra le sette persone coinvolte nell’operazione dei carabinieri che ha fatto luce sul mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera e sulle famiglie di Burgio e Villafranca Sicula. Uomo delle istituzioni e volto noto della politica del paese ma anche genero del boss Salvatore Imbornone, finito in manette con l’accusa di essere tornato nuovamente alla guida del mandamento dopo aver scontato una condanna a dieci anni. Mirabella, 38 anni, da venerdì è sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
LE ACCUSE E GLI INCONTRI
Per gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo avrebbe aiutato il suocero-boss ad eludere le investigazioni svolgendo “il ruolo di intermediario per le comunicazioni con altri sodali con i quali ne agevolava gli incontri anche fungendo da autista.” Mirabella è accusato, dunque, di favoreggiamento. Tre gli episodi contestati al giovane politico. Il primo risale al 27 novembre 2021. Secondo quanto emerso dalle indagini, il consigliere comunale avrebbe agevolato l’incontro tra il suocero Imbornone, capo del mandamento di Lucca Sicula, con Francesco Caramazza (ritenuto uomo d’onore di Favara) e Giuseppe Maurello (ritenuto uomo d’onore di Lucca Sicula). In particolare, una volta raggiunta casa del suocero gli avrebbe passato il suo cellulare in modo da contattare Maurello per fissare un incontro. Incontro che viene puntualmente immortalato dalla polizia giudiziaria presso la località “Madonna” con l’arrivo parallelo di Caramazza e Maurello, da una parte, e di Mirabella e Imbornone, da altra parte. L’incontro permetteva a Imbornone e Caramazza di appartarsi e parlare in modo riservato mentre Mirabella e Maurello restavano in disparte ad aspettare. Il secondo episodio è datato 26 dicembre 2021. Mirabella, in compagnia del suocero Imbornone, contattava Maurello per invitarlo a un incontro urgente. Il terzo episodio è del 12 aprile 2022 quando Maurello contatta Mirabella per incontrarsi con il boss Imbornone.
“FAVOREGGIAMENTO SI MA NON A COSA NOSTRA NELLA SUA INTEREZZA”
La posizione di Gabriele Mirabella viene così analizzata dal gip Filippo Serio che ha emesso il provvedimento cautelare: “Le conversazioni intercettate ed i servizi di p.g. effettuati nel corso delle indagini offrono dimostrazione della fondatezza delle ipotesi accusatorie e del verificarsi dei fatti indicati in imputazione. Vi è da dire che gli stessi fatti offrono prova dei gravi indizi di colpevolezza in merito al reato di favoreggiamento poiché il – reiterato – veicolare messaggi e il favorire incontri riservati (o segreti) tra membri dell’associazione mafiosa al fine di eludere le investigazioni della p.g. integrano i presupposti della fattispecie contestata. Non sussistono invece univoci elementi per il riconoscimento della circostanza aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p. in relazione all’aiuto portato in favore della cosca mafiosa considerata nella sua interezza.”
IL BOSS E LE ELEZIONI A LUCCA SICULA: “POI SI VEDE CHI DEVE FARE IL VICESINDACO E L’ASSESSORE”
Che il boss Salvatore Imbornone, tornato alla guida del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera, avesse a cura le sorti politiche del genero consigliere comunale emergerebbe chiaramente dall’attività di indagine dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. I magistrati della Dda ne sono certi. Il capomafia avrebbe tentato di condizionare il libero esercizio delle ultime elezioni locali al fine di ottenere il controllo sugli organi amministrativi di Lucca Sicula. In occasione delle ultime elezioni, tenutesi il 28 ed il 29 maggio 2023, Mirabella si candida nuovamente al consiglio comunale (verrà poi eletto con quasi 200 voti) in appoggio al candidato sindaco Giuseppe Puccio (poi sconfitto dall’attuale sindaco Salvatore Dazzo). Il 6 marzo 2023 viene intercettata una conversazione tra il boss Imbornone e un soggetto: “Danie’, vedi che se ne devono andare questi di là…dobbiamo comandare noi!…hai capito? (…) se c’è da tirare fuori i soldi glieli diamo! (…) gli diamo i soldi, hai capito?…” Di particolare interesse investigativo è un dialogo intercettato l’1 maggio 2023 tra il consigliere comunale e la moglie. Si parla delle dinamiche della campagna elettorale in corso. Dal colloquio, secondo gli inquirenti, emergerebbe la capacità del boss Imbornone, qualora fosse stato eletto il candidato supportato dal genero, di decidere addirittura la distribuzione delle cariche pubbliche. Mirabella, nel parlare con la moglie, spiega che alcuni soggetti che appoggiano la candidatura di Puccio hanno già chiesto in cambio, una volta eletto, delle cariche istituzionali: “.Ignazio…inc…. a Vincenzo Giaidonee a Peppe “l’agneddra”.. gli ha detto che vuole l’assessore e il vice sindaco…il vice sindaco lo devo fare io! …tuo papà questi discorsi è venuti a saperli… dice “chi è che deve fare il vice sindaco?…chi deve fare il vice sindaco?…” …inc… dice “Ignazio ha detto così che voleva fare l’assessore e il vice sindaco”…e tuo papà gli ha detto “poi se ne parla…chi deve fare l’assessore e il vice sindaco”.