Strage di Ravanusa, la Procura: “Impossibile individuare chi saldò male il tubo del gas”
E' quanto scrive il Procuratore di Agrigento reggente Salvatore Vella nell'avviso di conclusione delle indagini
“All’esito degli accertamenti effettuati, non è stato tuttavia possibile procedere all’individuazione dei soggetti che abbiano materialmente alla saldatura” della tubatura che la sera dell’11 dicembre del 2021, dopo un’esplosione, provocò nel centro di Ravanusa la morte di nove persone. E’ quanto scrive il Procuratore di Agrigento reggente Salvatore Vella nell’avviso di conclusione delle indagini. Chiesta l’archiviazione per dieci persone e presto sarà chiesto il rinvio a giudizio di due tecnici, tra cui uno ultraottantenne. “È stato accertato, infine, come la rete gas di Ravanusa, al termine dei lavori di posa, era stata sottoposta a collaudo, secondo la normativa al tempo vigente. Il collaudo delle opere era finalizzato, fra l’altro, ad accertare la corrispondenza della rete alla legislazione all’epoca vigente, onde consentire l’utilizzazione della stessa in condizioni di sicurezza”, scrive il pm. “La normativa tecnica, inoltre, citava espressamente la possibilità di realizzare pezzi speciali, come quello ad ”S” rinvenuto lungo la via Trilussa, rimandando in tal caso ai disegni costruttivi predisposti dalla Siciliana gas, che nel caso di specie non sono stati, tuttavia, seguiti – dice Vella – In definitiva, la fase del collaudo non poteva limitarsi alla sola verifica della tenuta dei punti di collegamento dei tronchi, ma doveva anche riguardare la verifica della conformità della geometria dei raccordi formati in opera da tubazioni analoghe a quelle impiegate per la posa della rete di via Trilussa”.
“Dalla documentazione rinvenuta è emerso che non sia mai stata effettuata una verifica della presenza di controlli non distruttivi sui giunti saldati, in violazione palese delle prescrizioni tecniche impartite dalla normativa all’epoca vigente – dice il pm – Non è stato possibile, invece, individuare direttori tecnici di cantiere o comunque figure che abbiano impartito direttive operative in relazione allo specifico sito di via Trilussa. In un unico verbale di visita, il verbale n. 4, veniva indicato che, per la ditta Residua, dunque, la responsabilità di C.B., nella qualità di direttore tecnico della ditta A.MI.CA. s.r.l., che, pur non avendo l’obbligo di presenza durante l’intera esecuzione dei lavori appaltati, aveva comunque l’obbligo di vigilare sull’operato, sulla qualità e sulla correttezza delle lavorazioni svolte”. Secondo la Procura “è stato accertato che la Siciliana Gas in quanto concessionaria di appalto di un’opera pubblica, aveva l’obbligo di nominare almeno un Direttore Tecnico nell’esecuzione dei lavori di posa della conduttura del gas di Ravanusa. Infatti, la predetta figura era attiva fin dal 1962, con l’istituzione dell’Albo Nazionale Costruttori (ANC), che prevedeva, nell’ambito dell’esecuzione dei lavori di realizzazione di opere pubbliche, l’accreditamento per tutti gli esecutori – dice ancora la Procura – Proprio nella qualità di Direttore dei Lavori G.C. sottoscriveva la relazione finale sui lavori di collaudo della rete gas di Ravanusa. È indubbio, dunque che lo stesso rivestisse una posizione di responsabilità all’interno della società Siciliana Gas s.p.A., essendo concretamente delegato, per la sua competenza tecnica, allo svolgimento delle attribuzioni specifiche di vigilanza sulle modalità di realizzazione dei predetti lavori”. (Adnkronos)